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Torino, il dito del piede trapiantato nella mano: l’intervento su un bimbo di 4 anni

Immagine di copertina
Equipe medica

All’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino è stato eseguito un “eccezionale intervento chirurgico” con il trasferimento di una parte del dito del piede al posto delle prime due falangi del dito di una mano. L’intervento, che per la prima volta al mondo si è avvalso di un microscopio sperimentale a guida robotizzata, è stato eseguito su un bambino di 4 anni che, a seguito di un incidente, aveva riportato una grave lesione del dito medio della mano destra.

A causa della lesione, il bambino non avrebbe mai più potuto muovere il dito, che non sarebbe cresciuto, causando un “grave impaccio funzionale dell’intera mano”, come riporta un articolo di Carlotta Rocci su Repubblica Torino. Il bambino è stato seguito nell’ambulatorio di chirurgia della mano pediatrica, coordinato dalla dottoressa Elena Matteoni.

L’intervento

I medici hanno trasferito osso, tendine e tessuti molli da un dito del piede al dito della mano. Il trasferimento, che non causerà problemi alla deambulazione futura del bambino, è stato compiuto attraverso una “tecnologia robotica innovativa“, che si avvale di “un microscopio a guida robotizzata, ad altissimo ingrandimento (Robotic Scope)” che consente ai chirurghi di collegare i piccolissimi vasi sanguigni dell’articolazione del dito del piede a quelli della mano.

Quando l’osso si sarà integrato nella nuova sede, il dito e la mano potranno non solo riprendere a muoversi, ma anche a crescere, come un vero dito di una mano sana, consentendo al bambino di “recuperare nel tempo una funzione quanto mai vicina a quella di una mano normale”. A coordinare la squadra dei chirurghi è stato Bruno Battiston, direttore del reparto di chirurgia della mano dell’ospedale di Torino, coadiuvato da Davide Ciclamini, responsabile della microchirurgia ricostruttiva e da Paolo Titolo, responsabile della chirurgia del nervo periferico.

Leggi anche: Separate gemelle siamesi con una rara forma di fusione alla testa: è la prima volta. L’operazione al Bambino Gesù di Roma

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