Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Assolto da stupro perché la vittima “non urlò”. La Cassazione: “Processo da rifare”

Immagine di copertina

In primo grado la donna non era stata ritenuta attendibile, in secondo grado l'uomo era stato di nuovo assolto per la "non procedibilità" del reato. Ma ora il fascicolo torna a Torino

Ci sarà un nuovo processo per Massimo Raccuia, soccorritore ed istruttore del 118 accusato di aver violentato una collega in una stanza dell’ospedale Gradenigo di Torino utilizzata dai volontari nelle pause di riposo, nel 2011. Lo riporta Repubblica. Per i giudici della sentenza di primo grado, con cui l’uomo era stato assolto, la vittima non era attendibile perché “aveva detto basta, ma non aveva urlato”, non aveva “tradito emotività”.

In appello, la donna era stata riascoltata, aveva confermato tutto ed era stata ritenuta pienamente credibile. Tuttavia, anche dopo aver accertato che la violenza sessuale fosse stata commessa, Raccuia era stato di nuovo assolto, per la “non procedibilità” del reato. I giudici avevano ritenuto infatti che mancava la querela, dal momento che la volontaria non aveva sporto subito denuncia, ma lo aveva fatto solo in un secondo momento.

Il sostituto procuratore generale Elena Daloiso ha sottolineato il ruolo di “superiore” che Raccuia ricopriva all’interno della Croce Rossa. Era un volontario, ma aveva l’incarico di organizzazione del lavoro degli altri colleghi, quindi la vittima era nei fatti una sua sottoposta. Era stato a causa del timore per questa situazione, quindi, che non aveva sporto querela inizialmente.

In Cassazione, i giudici hanno ritenuto che la querela non fosse necessaria, dunque il reato è procedibile d’ufficio. Per questa ragione, il processo d’appello è ora da rifare. Il fascicolo è tornato a Torino, ma ad occuparsene saranno i giudici di secondo grado di un’altra sezione rispetto a quelli che si erano già espressi.

Leggi anche: “Tremavo, ero un corpo vuoto: vi racconto cosa si prova durante uno stupro”

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Asti, cinque ragazze violentate con la scusa di un servizio fotografico: due arresti
Cronaca / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / Precipita per 100 metri sul Cervino: morto alpinista
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Asti, cinque ragazze violentate con la scusa di un servizio fotografico: due arresti
Cronaca / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / Precipita per 100 metri sul Cervino: morto alpinista
Cronaca / Catania, donna di 38 anni trovata impiccata in bagno: dubbi sul suicidio
Cronaca / Imola, bambina di 8 anni annega nella piscina di un hotel
Cronaca / Bolzano, spiavano col cellulare i vicini in camera da letto: denunciata coppia di 50enni
Cronaca / Cortina, si sgancia in partenza la cabina della funivia Tofana: paura a bordo
Cronaca / Stadio Roma, il video del progetto del nuovo impianto. Gualtieri: “Unico”
Cronaca / Bambina di 8 anni violentata sessualmente: arrestato il vicino di casa
Cronaca / Torino, Siena, Parma: le tre università italiane che chiedono di riconoscere lo Stato di Palestina