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    Test sierologici, quali sono i più affidabili? Ecco il primo studio in Italia

    Test Covid-19 Credits: ANSA

    400 pazienti per 5 test diversi: una sperimentazione che serve a trovare il miglior sierologico utile per capire chi è già immunizzato al Coronavirus e quindi più in sicurezza per la fase 2

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 22 Apr. 2020 alle 17:01 Aggiornato il 22 Apr. 2020 alle 17:02

    Test sierologici, lo studio su 5 diversi tipi

    Il protagonista della fase 2 della pandemia sarà senz’altro il test sieroligico. Quell’esame che riesce a trovare i soggetti che hanno già sviluppato un’immunità al Covid-19. La gara gestita dal commissario Arcuri è partita e le sperimentazioni sono in atto. Ma a che punto è l’affidabilità di questi test? Qualche risposta si può trovare nello studio clinico promosso dall’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona) fatto su 5 diversi test. Si tratta del primo studio clinico in Italia effettuato su una coorte di 400 pazienti afferenti al Pronto Soccorso con sintomi riconducibili al COVID-19, che mette a confronto un numero così elevato di test rapidi e 3 diversi test molecolari su tampone naso-faringeo (Qui come funzionano i test sierologici).

    Come funzionerà la sperimentazione

    L’obiettivo degli sperimentatori, guidati dalla dottoressa Francesca Perandin, responsabile dell’Unità di Microbiologia del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali, diretto dal professor Zeno Bisoffi, è valutare l’accuratezza diagnostica dei test rapidi al fine di stabilire tra i test utilizzati quale siano i più affidabili per rilevare l’infezione da SARS CoV2 in soggetti sintomatici. Individuare quali siano i test rapidi – numerosi in commercio, ma nessuno sufficientemente validato dalla comunità scientifica – che abbiano maggiore attendibilità diventa fondamentale, sia in una fase epidemiologica in cui l’incidenza dell’infezione è in costante discesa, sia per la riapertura delle attività produttive.

    La dottoressa Perandin

    Test sierologici o tamponi? Le differenze

    Ad oggi, l’unico sistema approvato per la diagnosi di infezione da SARS-CoV2 è l’analisi molecolare dei tamponi naso-faringei, la quale, a fronte di una elevata accuratezza, richiede almeno 3 ore per l’esecuzione, contro i 15 minuti dei test rapidi. Il campione di sangue venoso dello stesso paziente viene sottoposto a 5 diversi test rapidi con due differenti metodologie di rilevazione: 4 immunocromatografici e 1 a immunofluorescenza. I test valutano la presenza delle immunoglobuline di classe M (risposta anticorpale primaria al virus) e di classe G (risposta immunitaria secondaria).  Ai test rapidi si aggiungono quelli molecolari su tampone per la ricerca dei principali geni target bersaglio di amplificazione dei test molecolari, che sono molto accurati, ma non sensibili al 100 per cento. Tutti i risultati ottenuti verranno sottoposti ad analisi statistica atta a valutare quale sia il metodo più accurato, singolo o in combinazione, per la diagnosi di infezione da SARS COV2.

    Il dottor Bisoffi

    Cosa fa il Sacro Cuore

    L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per le Malattie infettive e tropicali “Sacro Cuore Don Calabria” di Negrar (Verona) fin dall’inizio dell’epidemia è stato impegnato su due fronti: quello dell’assistenza – con 100 posti Covid di cui 14 di terapia intensiva e 12 di semintensiva – e quello della ricerca scientifica. Sono infatti stati avviati 14 studi clinici, promossi dallo stesso Istituto o in collaborazione con altri enti. Altri studi sono in fase di approvazione da parte della autorità competenti.

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