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Temperature mai sotto i 25 gradi dal 1° maggio: la stretta di Draghi sui condizionatori negli uffici pubblici

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Il governo ha tracciato la rotta da seguire per abbattere i consumi di energia e contrastare l’enorme fabbisogno che ci rende dipendenti dalla Russia. Così, dal prossimo primo maggio, la temperatura dei condizionatori all’interno di uffici ministeriali, enti locali e scuole non potrà essere inferiore a 27 gradi. Con un margine di tolleranza di due gradi, quindi il termostato non potrà segnare meno di 25 gradi.

Il Messaggero, che aveva preannunciato l'”operazione termostato”, spiega che a introdurre la stretta è un emendamento al decreto bollette. Ma i sacrifici non saranno limitati all’estate. Le norme valgono fino al 31 marzo del 2023 e per i mesi più freddi prevedono che la media ponderata della temperatura negli uffici della Pubblica amministrazione non dovrà superare i 19 gradi. Finora il limite era fissato a 20 gradi. Previsti anche in questo caso due gradi di tolleranza. Perciò da novembre in poi la temperatura rilevata nei locali potrà arrivare al massimo a 21 gradi.

Ma chi veglierà sui termostati pubblici? Non è ancora chiaro come si svolgeranno le verifiche sulle temperature nei locali all’interno delle singole amministrazioni pubbliche. Oggi sono previste multe tra 500 e tremila euro per chi non rispetta in inverno il limite dei 20 gradi. E i controlli spettano agli ispettori del lavoro.

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