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L’allarme di Gimbe: “Numero di tamponi crollato, così si perde il tracciamento delle varianti”

Immagine di copertina
Ospedale di Varese Credits: ANSA

Da 13 settimane consecutive ormai i nuovi positivi sono in discesa. Ma, contestualmente, diminuiscono anche i test. “I contagi sono sottostimati e c’è un progressivo lassismo nell’attività di testing che anche in questa fase della pandemia sarebbe fondamentale”: è questo l’allarme lanciato dalla fondazione Gimbe.

S&D

L’Istituto guidato da Nino Cartabellotta pone l’accento soprattutto sulle differenze tra le varie Regioni: “Nelle ultime 5 settimane, infatti, il numero di persone testate si è ridotto del 31,5 per cento, scendendo da 3.247.816 a 2.223.782, con una media nazionale di 132 persone testate al giorno per 100.000 abitanti e rilevanti e ingiustificate differenze regionali”.

Il report di Gimbe segnala una diminuzione di nuovi casi (11.440 vs 15.288, -25,2 per cento) e decessi (411 vs 469, -12,4%), attualmente positivi (105.906 vs 181.726, -41,7 per cento), persone in isolamento domiciliare (102.069 vs 176.353, -42,1 per cento), ricoverati con sintomi (3.333 vs 4.685, -28,9 per cento) e assistiti in terapia intensiva (504 vs 688, -26,7 per cento).

Gimbe torna anche a segnalare come resti una quota consistente di over 60 non protetta dal vaccino. In quella fascia di età ha ricevuto almeno la prima dose l’85,2 per cento della popolazione, con alcune differenze regionali: se la Puglia ha superato il 90 per cento, la Sicilia è sotto il 75 per cento.

Nel dettaglio tra i 4,4 milioni di over 80 in 3.824.604 (85,4 per cento) hanno completato il ciclo vaccinale e 349.498 (7,8 per cento) hanno ricevuto solo la prima dose. Nella fascia 70-79 anni (oltre 5,9 milioni di persone) in 2.544.393 (42,7 per cento) hanno completato il ciclo vaccinale e 2.605.613 (43,7 per cento) hanno ricevuto solo la prima dose.

La fascia 60-69 anni, più corposa con oltre 7,3 milioni di cittadini, vede 2.655.476 di persone (35,7 per cento) con ciclo vaccinale completato e 3.247.643 (43,6 per cento) in attesa della seconda dose. “Nella popolazione di età superiore ai 60 anni, dunque, ben 2,66 milioni – osserva la Fondazione – non hanno ancora ricevuto nemmeno la prima dose di vaccino e 6,2 milioni devono completare il ciclo”.

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