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Strage del Sinnai, Zuncheddu assolto dopo 33 anni di carcere: “Non mi sono ravveduto perché non ho fatto nulla”

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Strage del Sinnai, Zuncheddu assolto dopo 33 anni di carcere: “Non mi sono ravveduto perché non ho fatto nulla”

“Neppure oggi ho capito perché lo hanno fatto. Sono errori che fanno i giudici”. Lo ha detto Beniamino Zuncheddu, assolto dopo 33 anni di carcere per la strage del Sinnai del gennaio del 1991 in cui morirono tre pastori.

“È la fine di incubo” ha detto Zuncheddu dopo l’assoluzione, con la formula “per non avere commesso il fatto”. La sentenza dei giudici della Corte d’appello di Roma venerdì 26 gennaio è stata accolta da un lungo applauso.

“Mi sentivo come un uccellino in gabbia senza la possibilità di poter fare niente”, ha detto poi in una conferenza stampa convocata dai radicali.

“In carcere mi dicevano sempre se ti ravvedi ti diamo la libertà. Ma di cosa mi devo ravvedere se non ho fatto niente. Però non ho accettato? perché non ho fatto niente”, ha aggiunto l’ex pastore sardo condannato per l’ergastolo e poi assolto al termine del processo di revisione. “Non provo rabbia. Ho sempre sognato arrivasse questo momento, dal primo giorno. Mi sento di dover dire grazie al partito radicale, a chi mi sta intorno, ai miei familiari, al mio paese”, ha sottolineato.

Secondo Zuncheddu, “il momento più brutto è stato quando mi hanno arrestato e il più bello quando mi hanno liberato. Non so dire come immagino la mia vita ora”. “Desideravo avere una famiglia, costruire qualcosa, essere un libero cittadino come tutti. Trent’anni fa ero giovane, oggi sono vecchio. Mi hanno rubato tutto. Adesso mi riposerò, almeno mentalmente”, ha detto.

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