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    “Silvia Romano? Trattata come una signora, quando le rapiamo noi non violentiamo, ma insegniamo”. Le frasi shock di un membro della comunità islamica di Torpignattara, a Roma

    Silvia Romano nel giorno del suo ritorno in Italia (Credits: Ansa)
    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 18 Mag. 2020 alle 12:06

     

    Hanno fatto molto discutere nei giorni scorsi le dichiarazioni, raccolte da Il Giornale, di un membro della comunità islamica di Torpignattara, a Roma, sul rapimento e la successiva liberazione di Silvia Romano. “Quando le rapiamo noi – ha dichiarato l’uomo, che secondo il quotidiano si fa chiamare Mohammed ed è un membro molto influente della comunità islamica – non le violentiamo, non gli facciamo le porcherie, ma gli insegniamo. Stando lì, Silvia Romano ha capito, ha ottenuto l’educazione con la prigionia. E’ educata, ha studiato. Hai visto come è arrivata? Felice. L’hanno trattata come una signora. Ma quali terroristi? I terroristi siete voi che buttate le bombe sopra i bambini insieme agli americani. Ma quale Al-Shabaab?”.

    Parole molto forti, che sembrano quasi rivendicare il sequestro a fini di rieducazione, che sono state riprese anche dalla trasmissione di Rete 4 “Dritto e rovescio”. Nei giorni scorsi è arrivata la reazione di Fratelli d’Italia, con il deputato Giovanni Donzelli che ha presentato un esposto alla caserma di Prato per chiedere che venga verificato “se i fatti, la persona e i luoghi possono significare pericolo per la sicurezza e siano da considerare questi a termini di legge”. Il partito guidato da Giorgia Meloni ha anche annunciato un’interrogazione parlamentare alla Camera per quelle parole definite “gravissime” e meritevoli di arresto “per istigazione all’odio e al terrorismo”.

    “Il punto – ha dichiarato inoltre Donzelli al Corriere della Sera – è se questa persona ha un ruolo. E se quella stupidaggine la dice anche alla comunità musulmana di quella zona. Se divulga quelle idee. Perché un conto è se una persona istiga alla violenza o al terrorismo. Un altro se in quella moschea si fa proselitismo di questo tipo”.

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