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Home » Cronaca

“Riapriremo i forni di Auschwitz e ti ficcheremo lì dentro”: bambino ebreo minacciato a scuola

Immagine di copertina

“Quando saremo grandi faremo riaprire Auschwitz e vi ficcheremo tutti nei forni, ebrei di m****”. Con queste gravissime minacce si è consumato un episodio di bullismo misto ad antisemitismo in una scuola media di Ferrara.

Secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino, infatti, un bambino ebreo è stato aggredito da alcuni compagni di classe mentre si trovavano nella palestra dell’istituto. Insulti, minacce, qualche spintone. Poi la frase sui forni crematori del campo di concentramento nella Polonia occupata dai nazisti.

L’unica colpa del ragazzino, a quanto pare, è quella di avere origini ebree. A denunciare tutto è stata una delle mamme dei bambini che frequentano la scuola media di Ferrara, portavoce della rappresentante della classe frequentata dal ragazzino in questione.

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“È inaccettabile – ha dichiarato la donna a Il Resto del Carlino – che accadano simili episodi. Non si può far passare sotto silenzio questo chiaro segnale di antisemitismo strisciante”.

La dirigente scolastica dell’istituto si è subito mossa per porre rimedio alla questione. E soprattutto per far capire all’autore degli insulti la gravità delle parole rivolte al compagno di classe. “La questione – ha dichiarato la preside – era già stata affrontata all’interno della classe, tra docenti e studenti”.

Inoltre, ha aggiunto la dirigente scolastica, “il ragazzino responsabile dell’aggressione, una volta scoperto, si è scusato e ha promesso che non farà mai più cose simili”.

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Nonostante l’episodio sia rientrato, però, la preside ha deciso di convocare un consiglio di classe straordinario. Inoltre, ha ricevuto la madre del bambino insultato dal compagno.

Della questione si sono interessati anche i vertici delle comunità ebraiche, sia quella nazionale che quella di Ferrara. “Questa aggressione – ha concluso la preside – è una preoccupante cartina di tornasole del clima di latente antisemitismo che aleggia anche nelle scuole. Un abisso verso cui ci stiamo calando tutti. Mi spaventa ancora di più perché questo sentimento di odio evidentemente alberga anche tra i bambini”.

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