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L’ultimo mistero di Rexal Ford, il killer di Villa Pamphili: “Non è un clochard, aveva una casa a Malta”

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Un testimone rivela di aver vissuto nella casa della coppia

L’ultimo mistero di Villa Pamphili, il parco di Roma dove sono stati trovati i cadavere di una mamma e figlia, riguarda Rexal Ford, ovvero il presunto killer delle due arrestato nei giorni scorsi in Grecia. L’uomo, che affermava di essere un regista, non sarebbe un clochard secondo quanto rivelato a La Repubblica da Oskar Christian, cantante e chitarrista di musica messicana, che ha affermato di aver vissuto con la coppia a Malta. “Ma la famiglia è stata avvisata? Non posso credere che Rexal possa aver fatto una cosa del genere. Lui è un uomo di pace, un viaggiatore come me. Deve essergli successo qualcosa, forse si erano messi in giri strani. Lei era un genio dell’informatica, una sorta di hacker. Un Robin Hood della rete. Nemmeno Rexal sapeva bene quello che faceva”.

Il testimone afferma di averli conosciuti “a Malta, dove viveva con la compagna che poi è diventata la moglie. Lui aveva diverse proprietà, da quello che ricordo, affittavano case su Airbnb. Io, per un periodo, sono stato loro ospite. Erano super simpatici, gli volevo bene. Abbiamo vissuto bei momenti insieme”. E ancora: “Rexal aveva mille interessi: regista, sceneggiatore, produttore. Conosceva la vita e il mondo. Era un poliglotta. Mi ha fatto molte foto, che conservo ancora. Veniva da una famiglia benestante, di artisti. Diceva di essere il figlio della rockstar Lita Ford. Non so se fosse vero, ma parlava spesso della presunta madre, di politici e star di Hollywood che conosceva. Di certo non era uno sbandato. Mi aveva anche raccontato di un film che voleva girare tra Roma e Firenze”.

Secondo il musicista, Rexal Ford non sarebbe mai stato violento con la moglie: “Erano una coppia bellissima, si amavano. Per questo non riesco a credere a quello che è successo. Non l’avrebbe mai uccisa. Il suo soprannome era Stella, ma non credo si chiamasse così. Mi pare fosse russa, o forse islandese, comunque del Nord Europa. Credo che Rexal non mi abbia mai detto esattamente di dove fosse. Vivevamo in un contesto internazionale, c’erano anche un polacco, un coreano. Lei parlava un inglese perfetto. Le avevo anche insegnato a cucinare con il cactus, perché volevano preparare piatti speciali per i loro ospiti. L’ultima volta che li ho sentiti, ricordo che lei era incinta e avevamo scherzato su questa cosa”.

L’uomo, poi, racconta un curioso episodio che gli è capitato quando ha richiamato Ford “al numero di Rexal ha risposto un’altra persona, uno che organizzava attività subacquee. Ho chiesto più volte di poter tornare nella casa dove abitavano, ma mi hanno fatto mille problemi. Mi dissero che era cambiata la gestione. Deve essere successo qualcosa, altrimenti non si spiega. Rexal e sua moglie erano felici e non avevano problemi di soldi”. E aggiunge: “Lui e Stella devono essere finiti in giri brutti, spero lui riesca a spiegare quello che è successo”.

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