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Pregliasco: “Assembramenti per lo scudetto dell’Inter da irresponsabili, conseguenze serie”

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I festeggiamenti per lo scudetto dell’Inter, con folle riversate in strade e piazze, tra cui il Duomo a Milano, senza rispetto per le norme anti-Covid, avranno delle pesanti conseguenze sull’andamento dei contagi. Ne sono convinti virologi come Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e Fabrizio Pregliasco, ricercatore di Igiene generale e applicata dell’Università degli Studi di Milano.

Secondo Pregliasco sarà “difficile quantificare l’incidenza di questi assembramenti sull’aumento dei prossimi contagi”. Di sicuro, l’esultanza di massa e incontrollata, in barba a tutte le precauzioni anti Covid, dà l’idea della sottovalutazione dei rischi legati alla trasmissione del virus.

“A giugno dello scorso anno” ricorda il virologo di Milano, “per la vittoria della coppa Italia vinta contro la Juventus a Napoli si crearono altri assembramenti di tifosi. Però eravamo in una zona rossa, non c’erano le varianti, che ora sappiamo colpiscono di più i giovani”.

Ma quali saranno gli effetti di tutto questo? “Una situazione come quella di domenica potrebbe dare un effetto indiretto sulla diffusione del virus nelle famiglie”, avverte Pregliasco. “Cantare, urlare, stare vicini, qualcuno persino senza mascherina, è senz’altro un elemento di facilitazione del virus, che si andrà a sommare a quello per le aperture che ci sono state e a un eccesso di liberi tutti. Pensiamo per esempio ai locali che vengono affittati per feste illegali. Sono comportamenti irresponsabili che rischiamo di causare un pericoloso ritorno d’onda dell’epidemia”.

“Che in quell’assembramento ci sia stato un’ulteriore diffusione del virus, è cosa certa – spiega Andreoni – Abbracciarsi, urlare, cantare e via dicendo sono tutti sistemi validi per far esplodere il virus, visto che si è parlato di ‘bomba biologica’” anche già con la partita Atalanta-Valencia che si giocò a Bergamo il 19 febbraio 2020. E se è vero che gli assembramenti sono stati all’aperto, “quando si sta così in una calca, abbracciati, cantando e urlando, ovviamente anche all’aperto la trasmissione è quasi certa”, precisa Andreoni.

“Potremmo iniziare a vedere un incremento dei casi tra 2-3 settimane – stima l’infettivologo – e poi abbiamo capito che i casi più gravi li vedremo tra 4-5 settimane e gli eventuali decessi tra 4-6 settimane. Questo è il tempo che ci vorrà per capire quello che realmente è accaduto”. L’allarme di Andreoni e Pregliasco si unisce a quello lanciato ieri da Franco Locatelli, Massimo Galli e altri esperti, che hanno condannato gli assembramenti dei tifosi in piazza Duomo a Milano in violazione delle norme anti-Covid.

Sul caso dei festeggiamenti è intervenuto anche il Viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri: “Sugli assembramenti a Milano per festeggiare lo scudetto dell’Inter un po’ di preoccupazione c’è. Fa male vedere piazza Duomo con 30 mila tifosi urlanti, in festa, molti senza mascherina. Quelle persone hanno dimostrato di non avere un briciolo di buon senso. Vuol dire che si sottovaluta ancora troppo il rischio”.

“Se c’erano positivi”, prosegue Sileri, “è sicuramente avvenuto qualche contagio. Quanti, potremo dirlo solo tra due settimane. Sappiamo che l’incidenza in Lombardia è di circa 14 casi ogni 10 mila abitanti – prosegue il sottosegretario alla Salute – Se in piazza Duomo c’erano 30 mila persone, allora 45 di loro doveva essere positivi. Quante ne hanno infettate, a loro volta, difficile dirlo. Dipende dalla loro attenzione alle misure di sicurezza, come mascherina e distanziamento. Per altro, in piazza non c’erano solo milanesi. Ci sarà stata gente arrivata da Varese, Cremona, Pavia e altri comuni vicini. Parlerei quindi di possibili ripercussioni sulla Lombardia, non solo su Milano”.

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