Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:15
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Pescara, l’uomo che ha sparato al cuoco: “Avevo la pistola perché ridevano di me”

Immagine di copertina

Ho cercato di fare amicizia con loro, volevo solo parlare con qualcuno e loro mi hanno deriso. Questa non è una cosa bella quando le persone ridono di te e ti prendono in giro. Erano un gruppo di romeni e stavano seduti al tavolo vicino al mio, questo è successo il sabato sera. Ecco perché poi il giorno dopo sono tornato anche a pranzo: se ci fossero stati di nuovo almeno potevo difendermi con la pistola”, così Federico Pecorale, il 29enne accusato di aver aperto il fuoco contro il cuoco 23enne di un ristorante di Pescara domenica 10 aprile.

Come riporta Repubblica, l’uomo ha giustificato in questo modo la detenzione dell’arma con cui si è presentato nel locale a pranzo e ha ferito la vittima, colpevole secondo lui di averlo fatto attendere troppo prima di servire “gli arrosticini”. “Mi ero arrabbiato molto con quei ragazzi romeni, ridevano per come parlo, ogni cosa che dicevo mi ridevano in faccia”, ha raccontato. Il giorno seguente, “dopo aver ordinato un bicchiere di vino e un piatto di carne, ho deciso di restare ancora lì seduto, per vedere se arrivavano i romeni. Avevo ancora fame e ho chiesto un altro piatto di arrosticini, ma il cameriere portava piatti a tutti i clienti del locale tranne che a me. Quando gli ho chiesto perché mi faceva aspettare tanto mi ha risposto male, cattivissimo, come se mi volesse anche lui prendere in giro. Allora mi sono alzato e l’ho seguito, sono entrato dentro e gli ho dato un pugno“.

È spaesato, Pecorale, anche se la lucidità di cambiarsi il maglione usato durante la sparatoria, e di indossarne uno diverso prima di montare sul taxi e fuggire verso la Svizzera, l’ha avuta. “Quello che posso dire è che sia io, che lo conosco da otto anni per altre questioni, sia la mamma, non ci saremmo mai aspettati una cosa del genere da lui. Non capiamo il motivo della pistola che aveva con sé. E la madre di Federico mi prega di far sapere che si scusa, si stringe al dolore della famiglia del povero Yelfry e si augura che possa al più presto guarire”, ha dichiarato l’avvocato Florenzo Coletti, che attende l’interrogatorio di garanzia per la convalida dell’arresto è in programma per oggi, mercoledì 13 aprile.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Caso Toti, la manager che si rifiutava di finanziarlo: “Questa è corruzione”
Cronaca / Grave incidente in autostrada, auto giù da cavalcavia: 2 feriti, uno gravissimo
Cronaca / Chico Forti è tornato in Italia: “Ho sognato ogni giorno questo momento”
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Caso Toti, la manager che si rifiutava di finanziarlo: “Questa è corruzione”
Cronaca / Grave incidente in autostrada, auto giù da cavalcavia: 2 feriti, uno gravissimo
Cronaca / Chico Forti è tornato in Italia: “Ho sognato ogni giorno questo momento”
Cronaca / Bari, Giuseppe colpito da un fulmine muore a 17 anni
Cronaca / Bimba 14enne con il cancro bullizzata, Mattarella la difende su Instagram
Cronaca / Papa Francesco: “La pace non sarà mai frutto dei muri e delle armi”
Cronaca / Franco Di Mare, il fratello: “La Rai gli ha voltato le spalle”
Cronaca / In autostrada a 255 chilometri orari: la Polizia gli ritira la patente
Cronaca / Chico Forti è arrivato in Italia: Meloni lo accoglie all’aeroporto di Pratica di Mare
Cronaca / Morto Franco Di Mare: la malattia che ha colpito il giornalista