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    Omicidio Colleferro, parla il maresciallo che ha soccorso Willy: “Tra le scene più cruenti della mia carriera”

    Antonio Carella
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 10 Set. 2020 alle 13:03 Aggiornato il 10 Set. 2020 alle 14:16

    Parla il maresciallo che ha soccorso Willy Monteiro

    “Una scena disperata, tra le più cruenti della mia carriera“. Il maresciallo Antonio Carella, tra i primi a soccorrere Willy Monteiro Duarte, il ragazzo italo-capoverdiano di 21 anni morto dopo un pestaggio, racconta al Corriere della Sera quanto accaduto nella notte tra sabato 5 e domenica 6 settembre a Colleferro.

    Erano le 3,30 di domenica scorsa quando alcune grida, diverse dal frastuono ordinario, raggiungono l’alloggio di servizio del militare. Pochi minuti e il caporale, 53 anni, è in strada, davanti all’aiuola che si affaccia in largo Santa Caterina. Il maresciallo Carella vede una decina di ragazzi attorno al corpo steso a terra di Willy. Un giovane di Colleferro ha provato ad estrargli la lingua dalla bocca per farlo respirare. Ma Willy non era più cosciente.

    Il maresciallo interviene. Verifica il respiro di Willy e chiama subito i soccorsi: “Non ho mai perso il contatto con i ragazzi che si erano radunati attorno a Willy”, racconta. Uno dei giovani sul posto mostra al militare una foto scattata con il cellulare che ritrae l’auto dalla quale sono scesi Gabriele e Marco Bianchi, i due fratelli arrestati con l’accusa di omicidio preterintenzionale insieme ad altri due giovani: Mario Pincarelli e Francesco Belleggia (quest’ultimo ai domicialiari). Così il maresciallo Carella invia l’immagine al proprio comandante, chiedendo i soccorsi di un’altra pattuglia. “Sono rimasto accanto a Willy tutto il tempo necessario finché non lo hanno portato via. Ero in pena per lui come fosse un figlio” […] invitandolo […] “a resistere, a tenere duro”.

    Tutti gli approfondimenti di TPI sull’aggressione di Colleferro: 1. LA CRONACA: 21enne interviene per difendere un amico: massacrato a morte dal branco / 2. LA RICOSTRUZIONE: “Vi prego basta, non respiro più, così è morto Willy / 3. LA BIO: “Sognava di diventare come Totti”: chi era Willy / 4. I PROFILI: Dal culto per le arti marziali ai precedenti per spaccio: chi sono gli aggressori di Willy Monteiro / 5. LE INDAGINI: Colleferro, tre arrestati restano in carcere: Belleggia va ai domiciliari
    6. Caso Willy, meno male che non lo avevate nemmeno toccato: l’autopsia rivela lesioni multiple sul suo corpo / 7. IL DETTAGLIO: Uno degli aggressori di Willy Monteiro insegnava arti marziali ai bambini / 8. LE OPINIONI: Willy ha pagato lo scotto più atroce, ma la sua morte può cambiare la percezione del razzismo in Italia (di G. Cavalli) / 9. Quel gesto vigliacco e codardo: infierire sul corpo di Willy quando era già in terra (di Lara Tomasetta) / 10. LA TESTIMONIANZA: “Per noi era come un figlio, sarebbe diventato un bravo chef”: parla il direttore dell’hotel dove lavorava Willy
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