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Nonno balla al funerale del nipote 15enne: “È stato un atto d’amore, quella danza mi ha salvato” | VIDEO

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Nonno balla al funerale del nipote 15enne: “È stato un atto d’amore”

Ha fatto il giro del web il video che mostra nonno Gino ballare davanti la bara del nipote Kevin Gentilin, morto a soli 15 anni in un incidente stradale a Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso.

Intervistato dal Corriere della Sera, nonno Gino ha spiegato come quella danza gli abbia permesso di non impazzire: “A salvarmi è stato proprio quel ballo. Quando ho finito di danzare davanti alla bara di mio nipote, nella testa ho sentito distintamente la sua voce. Mi ha detto: ‘Grazie nonno’. E all’improvviso mi sono sentito svuotato, come se molta di quella sofferenza che mi portavo dentro, se ne fosse uscita”.

Gino Gentilin, poi, parla dell’incidente in cui è morto il nipote: “A partire da quest’anno scolastico, con le belle giornate Kevin raggiungeva la scuola in Vespa. Da quel che sappiamo, venerdì un’auto è sbucata all’improvviso da una stradina laterale e non ha potuto evitarla”.

Dopo l’incidente l’uomo ha poi raggiunto il luogo e si è accovacciato al fianco del nipote ormai morto: “Ricordo che, mentre lo accarezzavo, continuavo a chiedermi perché non potessimo scambiarci i nostri corpi”.

“Si dice che un genitore non dovrebbe sopravvivere ai propri figli, ma questa regola vale ancora di più per i nonni e i loro nipoti. È doppiamente contro natura: un dolore immenso che ti mangia dentro, ti distrugge” aggiunge nonno Gino.

Un ragazzo, Kevin, con il quale Gino condivideva molto: “Io e lui: due anime affini. Veniva a trovarmi ogni sera, parlavamo di qualunque cosa, mi raccontava dei suoi progetti, delle sue passioni”.

Tra le passioni del 15enne c’era proprio la musica: “A Kevin piacevano tutti i generi: dai cantautori italiani degli anni Sessanta agli artisti pop contemporanei, ma ovviamente anche il rap e la musica techno. Ogni occasione era buona per chiedermi di andare con lui e i suoi amici in discoteca. E sotto la consolle del dj, più che nonno e nipote sembravamo due complici che si divertivano un mondo a ballare insieme”.

Per questo Gino ha deciso di ballare al suo funerale: “Esattamente come la musica, è una forma di amore. Un giorno mi diagnosticarono un brutto male e i medici mi diedero sei mesi di vita: da quel momento ho deciso che quel che mi restava l’avrei vissuto al massimo». Da quel momento, dice, «metto musica ad altissimo volume e ballo un po’. È terapeutico: sono passati sette anni e sono ancora vivo”.

Nonno Gino rivela di aver chiesto prima il permesso ai genitori di Kevin: “In quei momenti ho avvertito la presenza di Kevin in mezzo a noi, e sentivo che voleva ballassi con lui, perché ci divertissimo insieme ancora una volta. Quel che non sapevo è che avrebbero ripreso la scena col telefonino e che il video sarebbe finito sui social e sui giornali. Chiedo scusa se ho urtato la sensibilità di qualcuno, ma credetemi: quel ballo, una dichiarazione d’amore a mio nipote, mi ha salvato”.

Terminata la danza, poi, Gino ha abbracciato la bara: “Mi sono rivolto direttamente a lui, gli ho urlato: vola Kevin, ora sei libero! Ero esausto ma allo stesso tempo mi sentivo leggero”.

“Tra qualche tempo, appena ci saremo ripresi dallo choc di quanto accaduto, radunerò i miei nipoti, gli amici e i compagni di scuola: andremo a ballare in discoteca, tutti insieme. Una serata di festa. E in pista con noi, ne sono sicuro, ci sarà anche Kevin” conclude l’uomo.

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