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Home » Cronaca

Nicola Bedin (Lifenet Healthcare) propone “un vademecum per alleggerire gli ospedali”

Immagine di copertina
L'arrivo delle ambulanze al Pronto Soccorso è sempre più frequente e c'è il rischio che il SSN vada in difficoltà. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Non tutti i casi di Covid-19 richiedono il ricovero e attualmente circa il 30% degli accessi sono impropri. Per questo motivo si ipotizza di chiedere delle linee-guida a un "gruppo ristretto di personalità autorevoli"

L’ipotesi – sempre più concreta – di un secondo lockdown è strettamente collegata alla curva di crescita dei contagi da Covid-19 e al rischio che i posti in terapia intensiva non siano sufficienti a reggere l’impatto. A mettere sotto pressione gli ospedali sono anche i pazienti che ne fanno un uso improprio, ovvero che si presentano al Pronto Soccorso anche quando le loro condizioni non lo renderebbero necessario. Il “surplus” sarebbe quantificabile nel 30% degli accessi totali, come spiega Nicola Bedin, fondatore di Lifenet Healthcare.

S&D

A spingere questi pazienti verso gli ospedali è la paura, quindi, propone Bedin in un articolo su LaRepubblica.it, bisognerebbe che “medici e professionisti che hanno maturato una specifica esperienza sul trattamento del Covid-19 si riuniscano domani ed entro dopodomani condividano un vademecum semplice e chiaro, di una pagina, da diffondere pubblicamente, contenente indicazioni su cosa fare e cosa non fare in relazione all’età, allo stato di salute, ai diversi sintomi e alla loro gravità”.

Va infatti specificato che non è sempre necessario procedere col ricovero di un paziente che risulta positivo al tampone e, tantomeno, nei casi di semplice sospetto. Ad esempio, continua Bedin, l’uso del saturimetro consente di monitorare la presenza di ossigeno del sangue e, finché esso non scende a livelli critici, ci si può curare anche a casa. P

er compiere questo passo, semplice quanto importante, Bedin propone di affidarsi a “poche persone autorevoli, diciamo cinque, indicate dal Ministero della Salute e/o dall’Istituto Superiore di Sanità” ai quali demandare sia la stesura del vademecum, sia la consulenza su situazioni specifiche di dubbio, a beneficio sia dei pazienti che dei colleghi medici.

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