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    Italia zona rossa o arancione da Natale alla Befana: oggi il Governo decide sulle misure

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 15 Dic. 2020 alle 08:35 Aggiornato il 15 Dic. 2020 alle 09:06

    Italia zona rossa o arancione a Natale e Capodanno fino alla Befana: le misure al vaglio del governo

    Il governo è sempre più vicino a cambiare le misure anti-Covid previste per Natale e Capodanno, e istituire di fatto una zona rossa nei giorni “caldi”, in cui le riaperture e gli spostamenti potrebbero aumentare la probabilità di una terza ondata a gennaio. Da domenica scorsa nessuna Regione d’Italia è in zona rossa e nel weekend si sono verificati i primi assembramenti nelle principali città e nelle vie dello shopping. Intanto il Cts, che oggi tornerà a riunirsi dopo un primo vertice ieri, ha già individuato criticità nella curva dei contagi e nei numeri dell’epidemia, che non scendono come dovrebbero. E anche se l’Rt è diminuito, dall’1,72 allo 0,8, pesa l’allarme che arriva dalle Regioni del nord-Est come il Veneto.

    Il parere del Cts

    In modo unanime la scienza invoca nuove regole. Come riporta Repubblica, il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli ha sottolineato che “Il livello di occupazione delle terapie Covid è attualmente del 36 per cento, quello dei ricoveri ordinari 41-42 per cento”, e ci troviamo ancora sopra la soglia di allarme. “Se ci ritroviamo così all’inizio della terza ondata, potremmo non reggere”, ha ricordato Locatelli. Così il Cts si appresta a consegnare all’esecutivo un verbale che raccomanda “regole più rigide” che contengano gli assembramenti domestici e nelle vie dello shopping. Anche perché l’unico sistema che ha funzionato in modo efficace fino ad ora è quello delle “zone rosse”.

    Nuove misure a Natale e Capodanno: il braccio di ferro nel governo

    Nel vertice di maggioranza che si è tenuto ieri il premier Conte ha incontrato i capi delegazione e alcuni membri del Cts, ma la squadra di governo è spaccata tra chi invoca la linea dura e chi invece frena. Roberto Speranza vorrebbe istituire una zona rossa che vieti gli spostamenti essenziali, al fine di “evitare che arrivi una terza ondata e una recrudescenza” e non compromettere la riapertura delle scuole a gennaio. Con lui sono d’accordo il Pd e i ministri Francesco Boccia e Dario Franceschini, che chiedono di imporre la stretta almeno per le date chiave, e cioè dal 24 al 27 dicembre, dal 31 dicembre al 3 gennaio e dal 5 al 6 gennaio. Ma Conte si oppone, continuando a sostenere che non serva cambiare misure che finora si sono rivelate efficaci. Inoltre rivedere le regole in corso d’opera potrebbe essere un problema per chi “ha già prenotato le ferie”. Il timore è che s’incrini ancora la fiducia degli italiani nel suo governo. La ministra dell’Agricoltura e capo delegazione di Italia Viva, Teresa Bellanova, difende i ristoratori che si sono già organizzati in base al Dpcm del 3 dicembre comprando la merce necessaria a restare aperti.  Eppure altri Stati, pur contando meno contagi e decessi giornalieri dell’Italia, hanno già annunciato i lockdown: in Germania e nel Regno Unito (per quanto riguarda alcune aree) entreranno in vigore domani. E anche in Usa lo stato di New York chiuderà per le feste.

    Le misure previste per Natale e Capodanno

    L’Italia intera potrebbe fermarsi dal 24 dicembre al 6 gennaio seguendo le regole della fascia arancione e della fascia rossa, a seconda che passi la linea dura del Pd e dei tre ministri che invocano il lockdown o quella più leggera suggerita dal premier e da Italia Viva. Il compromesso potrebbe essere raggiunto con una chiusura che riguardo solo i giorni festivi e prefestivi e dunque 24-25-26-27-31 dicembre e 1-3-6 gennaio.

    In quelle date bar e ristoranti potrebbero chiudere, così come i negozi, e non è escluso che si limiti ulteriormente la libertà di movimento al di fuori della propria abitazione. Il coprifuoco dovrebbe restare in vigore a partire dalle 22, anche se qualora si impongano le regole della zona rossa il divieto di spostamento varrà per tutto il giorno, salvo deroghe per l’uscita all’aria aperta dei più piccoli. Se si scegliesse la linea “arancione”, è ipotizzabile la deroga al divieto di spostamenti tra i comuni più piccoli, sotto i diecimila abitanti, e per un raggio massimo di movimento di 20 chilometri.

    Quando potrebbe essere annunciata la nuova stretta

    Sarà un nuovo Dpcm a introdurre la stretta in vista delle festività natalizie, ma per la stesura definitiva bisognerà attendere il parere definitivo del Cts e che il governo presenti una mozione di maggioranza. Questa potrebbe essere sottoposta al Senato già domani. Il decreto del presidente del Consiglio andrà poi accompagnato da un nuovo decreto legge sulla limitazione delle libertà personali, o anche soltanto da un emendamento all’ultimo decreto legge del 3 dicembre.

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