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Segregata in casa dai genitori che si oppongono alla sua relazione, 16enne salvata dalle amiche di classe

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Segregata in casa dai genitori senza la possibilità di andare a scuola, uscire con le amiche, addirittura di utilizzare il telefono: si è conclusa dopo un mese la disavventura di una 16enne residente nel Milanese, che si è confidata con i professori e ha fatto scattare l’allarme.

Adesso è in una comunità protetta, per i suoi genitori – egiziani e di fede musulmana – è stato emesso un divieto di avvicinamento, mentre suo fratello è agli arresti domiciliari.

Botte, minacce e vessazioni continue all’interno della casa, per evitare che frequentasse il suo fidanzato, di poco più grande. Prevaricazioni che – secondo la gip che ha convalidato i provvedimenti – hanno creato in lei “una profonda inquietudine e un forte turbamento”.

Il suo grido d’aiuto è arrivato alle compagne di classe di nascosto, attraverso il tablet della sorella. Le amiche sono andate a trovarla a casa, trovandola “piena di lividi, stanca e provata”. E le hanno detto che l’avrebbero aiutata.

La polizia giudiziaria attivata dal pm Alessia Menegazzo “con un intervento immediato e una tutela idonea a prevenire possibili conseguenze drammatiche” ha evitato “esiti tragici”: il pensiero va a quanto accaduto a Saman Abbas, la 18enne pakistana uccisa a Novellara dai suoi familiari per aver rifiutato un matrimonio combinato.

I primi screzi con i genitori nel 2019, quando questi avevano scoperto della relazione con un ragazzo egiziano cresciuto a Milano: avevano iniziato a picchiarla, e i due si erano allontanati, ma da un anno aveva ricominciato a frequentarsi.

Secondo gli inquirenti i maltrattamenti sarebbero stati portati avanti soprattutto dalla madre e dal fratello maggiore, meno dal padre che, comunque, ha avuto un comportamento omissivo.

L’uomo ha comunque in un secondo momento minacciato la figlia di morte: “Mandami anche in carcere ma prima o poi uscirò e mi vendicherò…mi occuperò di te e di lui”.

Il fratello insieme ad altri parenti aveva anche organizzato un’aggressione al fidanzato per “imporre con la forza la volontà della famiglia”: il giovane è stato picchiato sotto casa di notte ed è finito al pronto soccorso.

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