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    L’inchiesta di TPI sulla mancata zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro ora diventa un e-Book

    Illustrazione di Emanuele Fucecchi

    L'e-Book è stato pubblicato da Piemme-Mondadori editore e rivela le verità nascoste sulla mancata chiusura della Val Seriana a zona rossa durante l'emergenza Coronavirus

    Di TPI
    Pubblicato il 25 Mag. 2020 alle 16:33 Aggiornato il 11 Giu. 2020 alle 16:59

    L’inchiesta di TPI sulla mancata zona rossa nei due comuni di Alzano Lombardo e Nembro in provincia di Bergamo è oggi diventata un e-Book edito da Piemme-Mondadori dal titolo “Epidemia colposa? Le verità nascoste sulla mancata zona rossa nella Val Seriana”.

    Il libro digitale fa parte di “Molecole”, la collana di Piemme dedicata al Covid-19, e gli autori sono i giornalisti di TPI che in questi ultimi tre mesi non hanno mai smesso di lavorare per trovare le responsabilità dietro il focolaio che ha messo in ginocchio il paese.

    Il cuore del libro ricostruisce la lunga e approfondita inchiesta giornalistica della documentarista e giornalista investigativa Francesca Nava la quale ha fatto luce sulla mancata zona rossa nella Val Seriana. Dopo il suo lavoro in più parti, la Procura di Bergamo ha aperto un’inchiesta per epidemia colposa. Da qui il titolo dell’e-Book.

    Al libro hanno contribuito anche le giornaliste di TPI Selvaggia Lucarelli e Veronica Di Benedetto Montaccini. Completano il lavoro le firme di TPI Luca Telese e Marco Revelli, con analisi e interviste. Il tutto introdotto da un editoriale del direttore di TPI Giulio Gambino. Chiudono l’e-Book due interventi: quello del vice-direttore di TPI Stefano Mentana e della giornalista bergamasca Gessica Costanzo.

    L’e-Book è in vendita a 2,99 euro (acquistabile da questo link) e contiene interviste ai principali politici, industriali, medici che sono stati protagonisti dell’emergenza Coronavirus in Italia; dati e grafici fondamentali per comprendere perché proprio quella zona sia stata tra le più colpite dalla pandemia e documenti esclusivi dell’ospedale di Alzano Lombardo che provano i ritardi e la mala gestione dell’emergenza.

    L’inchiesta

    Quella che leggerete nell’e-Book è una ricostruzione dei fatti avvenuti nella Val Seriana tra il 23 febbraio e il 23 marzo. Un mese cruciale. Di mala gestione sanitaria, di responsabilità politiche venute meno, di pressioni da parte delle imprese. Trenta giorni che hanno contribuito a trasformare la Lombardia nel focolaio numero uno d’Italia. Questa è la storia di un contagio che, con la sua propagazione, ha pesantemente contribuito a fermare l’Italia intera per oltre due mesi.

    Il 23 febbraio, due giorni dopo lo scoppio del primo focolaio di Codogno, il pronto soccorso di Alzano viene chiuso per due casi di Covid-19 per poi essere inspiegabilmente riaperto qualche ora più tardi. In pochi giorni Alzano, insieme al vicino comune di Nembro, diventa il territorio con la più alta mortalità da Coronavirus al mondo. Un precedente c’è già, Codogno, dove il governo decreta una zona rossa proprio in quelle stesse ore, nella notte tra venerdì 21 e sabato 22 febbraio. Ad Alzano Lombardo invece no. Nei due giorni successivi la situazione al pronto soccorso è fuori controllo. I pazienti Covid non vengono mai isolati e rimangono stipati nei corridoi anche per ore, in una situazione di pericolosa promiscuità. Arrivano ordini dall’alto: l’ospedale deve rimanere aperto. Da quel momento succede più o meno di tutto. Si ammalano pazienti, infermieri e dirigenti.

    Fino a lunedì 2 marzo, quando l’Istituto superiore di sanità (ISS), vista l’incidenza di casi di Coronavirus, invia una nota tecnica al governo con cui raccomanda l’isolamento immediato e la chiusura dei comuni di Alzano Lombardo e Nembro, e di Orzinuovi, in provincia di Brescia, suggerendo la creazione di una zona rossa come quella disposta a Codogno otto giorni prima. Quella nota, come poi confermato da Protezione civile, Regione Lombardia e governo, la ricevono tutti. Ma nessuno si muove. Il 5 marzo l’ISS reitera la richiesta integrando la prima nota con un secondo invito a chiudere l’area. Ma ancora una volta, nessuno fa nulla. L’unica decisione presa è di non decidere. 

    Inizia la disciplina più classica di cui la politica si è resa campionessa negli anni: lo scaricabarile. Gallera scarica Conte, Conte scarica Fontana. Sono giorni di fuoco ed è già un’altra Italia quella in cui iniziano a trapelare le bozze dei decreti per chiudere il Paese. Prima arriva la Lombardia con 11 province limitrofe. Poi la fuga di massa da Milano nella notte di sabato 7 marzo. Il governo è sotto pressione. Il giorno dopo Giuseppe Conte chiude l’Italia. Ma è troppo tardi. I buoi, almeno in Lombardia, erano già scappati dal recinto.

    Perché dunque Alzano e Nembro non sono mai state chiuse? Perché l’ospedale non è stato sanificato adeguatamente? Perché non è stata istituita una zona rossa nei due comuni? Perché le aziende del territorio non hanno fermato la produzione? “Epidemia colposa?” cerca di rispondere a queste e a molte altre domande.

    Gli autori

    Francesca Nava è una giornalista e documentarista, autrice di inchieste e reportage in Italia e all’estero. Per TPI.it ha realizzato l’inchiesta sulla mancata zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro.

    Giulio Gambino, giornalista, nel 2010 ha fondato “The Post Internazionale” (TPI.it), di cui è direttore responsabile. In passato ha lavorato per “l’Espresso” e “La Stampa”.

    Selvaggia Lucarelli, giornalista e scrittrice, collabora con “il Fatto Quotidiano”. Il suo ultimo libro è Falso in bilancia (Rizzoli 2019). Dal 2020 è la responsabile cronaca e spettacoli per TPI.it.

    Veronica Di Benedetto Montaccini, giornalista, ha vinto il “Premio Morrione” nella categoria video-inchiesta. Per TPI.it si occupa delle sezioni News e Inchieste.

    Luca Telese è un giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico. Il suo ultimo libro è Cuori rossoblù (Solferino 2020). Collabora con TPI.it dal 2019.

    Marco Revelli è uno storico, sociologo, politologo, accademico, giornalista, attivista italiano e collabora con TPI.it. Il suo ultimo libro è La politica senza politica(Einaudi 2019).

    Stefano Mentana è vicedirettore e uno dei fondatori di TPI.it, per cui segue soprattutto le politica italiana e gli argomenti legati agli appuntamenti elettorali in tutto il mondo.

    Gessica Costanzo, giornalista bergamasca e direttrice di “Valseriana news”, ha coperto sul territorio l’emergenza Covid-19.

    La copertina

    La cover dell’e-Book “Epidemia Colposa?” edito da Piemme-Mondadori, l’illustrazione è di Emanuele Fucecchi

    L’inchiesta di TPI sulla mancata chiusura della Val Seriana per punti:

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