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Lecce, insulti e minacce alla moglie se rifiutava di avere rapporti sessuali: condannato

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Attraverso la denuncia una donna della provincia Lecce ha fatto scattare le indagini e ha inchiodato un 42enne alle sue presunte responsabilità. Fino alla sentenza di oggi, celebrata con rito abbreviato, quindi con lo sconto di un terzo della pena, ma che ha comunque condotto a una condanna a otto anni.

L’uomo rispondeva di maltrattamenti in famiglia e di violenza sessuale tentata e consumata.

“Non vali una lira”, “ucciditi”. Sono solo alcune delle frasi che la donna si sentiva dire, o meglio urlare, dal marito. Più volte negli ultimi anni l’uomo l’ha anche costretta ad avere rapporti sessuali, altrimenti l’avrebbe picchiata. Adesso è stato condannato per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale tentata e consumata.

Le indagini hanno fatto emergere una convivenza segnata dalla paura e dalla violenza, almeno  dall’estate del 2021. I litigi sarebbero stati frequenti e spesso davanti ai figli minori, costretti anche a vedere che il padre assumeva alcolici e stupefacenti. Durante gli sfoghi incontrollati del marito, la donna è stata anche aggredita con calci, ceffoni, pugni, mani strette sul collo. E poi, la “richiesta” di sesso con minacce di prenderla a botte qualora avesse osato rifiutare. La donna spesso è letteralmente scappata, rifugiandosi nella stanzetta dei figli. Fino a quando ha presentato una denuncia e si è arrivati al processo.

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