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L’Aquila, la conducente dell’auto: “Errore umano, marcia tolta inavvertitamente”

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Sarebbe stato “un errore umano, una marcia tolta inavvertitamente”, la causa della tragedia avvenuta lo scorso mercoledì a L’Aquila, quando una Passat è piombata sull’asilo Primo Maggio uccidendo un bambino e ferendone altri cinque. È quanto emerso, secondo quanto confermato anche da fonti difensive, dall’interrogatorio in Procura alla donna conducente del mezzo.

La 38enne ha ribadito quanto dichiarato ieri, e cioè di aver tentato di frenare la macchina con le mani, senza riuscirci. Nell’auto parcheggiata era rimasto il figlio 12enne. “Mi ha avvertito mio figlio gridando mamma!”, avrebbe detto la donna in lacrime ai giudici. Il ragazzino si è poi buttato dalla macchina in corsa. L’interrogatorio è durato circa un’ora e mezza. La donna ha rischiato anche lei di essere travolta dalla macchina “e solo alla fine mi sono dovuta scansare”, avrebbe detto.

“Ricordo quando ho parcheggiato di aver inserito la prima marcia ma non il freno a mano”. Si è trattato in alcuni momenti di un interrogatorio drammatico, durante il quale si è detta “disperata”. Piangendo, ha confessato: “Mi ha detto mio figlio di aver inavvertitamente tolto la marcia. Mio figlio si è anche ferito nel gettarsi dall’abitacolo”.

Intanto la città abruzzese si prepara per i funerali del piccolo Tommaso, che si svolgeranno domani – sabato 21 maggio – alle 15,30 nella basilica di Collemaggio. A celebrare la funzione funebre sarà il cardinale Giuseppe Petrucci e il rettore della Basilica di Collemaggio, don Nunzio Spinelli. L’autorità giudiziaria nel pomeriggio di venerdì ha riconsegnato la salma alla famiglia, dopo l’autopsia.

Resta in prognosi riservata una delle due bambine di 4 anni ricoverate presso il Policlinico Gemelli di Roma: a causa di una delicata frattura cranica, la piccola è ancora in terapia intensiva pediatrica, dove proseguono i trattamenti. L’altra bimba di 4 anni è stata trasferita dalla terapia intensiva in un reparto pediatrico dove proseguirà le cure. Le condizioni di entrambe le bambine, si apprende dal Policlinico, sono comunque stabili e in un quadro di progressivo miglioramento.

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