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Home » Cronaca

Incidente di Roma, indagati gli youtuber: sui loro social insulti e minacce di morte

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Risultano tutti sotto indagine gli occupanti del Suv che mercoledì a Casal Palocco hanno provocato l’incidente che ha causato la morte del piccolo Manuel, di 5 anni. Sotto la lente d’ingrandimento dei carabinieri non solo il ragazzo che era alla guida della Lamborghini, Matteo Di Pietro, accusato di omicidio stradale e lesioni, ma anche gli altri quattro ragazzi a bordo.

Avevano noleggiato questo bolide per una sfida da pubblicare sui social: restare nell’auto per 50 ore di fila. A tutti potrebbe essere contestato il concorso nelle accuse mosse a Di Pietro perché, secondo gli investigatori, avrebbero avuto un ruolo decisivo nel determinare la presunta disattenzione del guidatore, e addirittura spingerlo a osare di più.

L’auto stava viaggiando a velocità sostenuta su via Macchia di Saponara, in un tratto rettilineo, dove il limite di velocità è di 30 chilometri orari per la presenza di dossi causati dalle radici degli alberi e dalla vicinanza dell’asilo che frequentava Manuel. A quel punto i ragazzi hanno impattato con la Smart a bordo della quale viaggiava Manuel insieme alla mamma.

Già venerdì sono stati sequestrati ai quattro non solo i telefoni ma le strumentazioni utili a compiere riprese, incluse alcune mini telecamere GoPro, e che potrebbero fornire elementi interessanti alle indagini. Gli investigatori vogliono sapere se subito dopo l’incidente di mercoledì sono state cancellate informazioni utili. Acquisite anche le immagini di alcune telecamere che potrebbero aver ripreso lo schianto.

Dei ragazzi dei TheBorderline al momento non c’è traccia: qualcuno si è chiuso in casa, altri sono andati via per sottrarsi alle attenzioni dei media e al giudizio dei residenti. Per ora a esporsi è stato Vito Loiacono che su Instagram ha scritto: “Salve, il trauma che sto provando è indescrivibile, ci tengo solo a dire che io non mi sono mai messo al volante e che sto vicinissimo alla famiglia della vittima”.

Quel che è certo è che i loro numeri sui social, vista la visibilità tristemente ottenuta, sono notevolmente aumentati. 86 mila follower in più sul canale dei TheBorderline, oltre 44 mila per Di Pietro, quasi 56mila per Loiacono. Ma spulciando tra i commenti si leggono pesanti insulti e persino minacce di morte. “Prossima sfida: 50 anni in galera”, ironizza un utente.

Minacce hanno riguardato anche Gabriele Morabito, titolare del noleggio auto Skylimit dove i ragazzi di TheBorderline hanno affittato l’Urus Lamborghini dell’incidente. “Siamo scossi e addolorati della tragedia consumatasi, e il nostro pensiero è rivolto alla famiglia del piccolo. Ci rincresce constatare, però, che l’opinione pubblica sia stata fuorviata da una cattiva informazione normativa, che sta mettendo pesantemente in dubbio la professionalità e la diligenza del nostro operato”, scrive il noleggiatore.

“Il nostro codice della strada (nello specifico l’art. 117) permette a chi ha la patente da più di un anno di guidare qualsiasi tipo di auto senza alcuna restrizione. E noi – sottolinea sui social – abbiamo effettuato i controlli per garantire il rispetto di tale condizione anche in questa occasione. Questo, ovviamente, non ci esime dal prendere le distanze e dal condannare ogni comportamento irresponsabile al vaglio delle Autorità. Ma non siamo in alcun modo co-responsabili o, peggio ancora, complici di ciò che è accaduto poiché il compito della nostra società è offrire servizi, il ruolo di educatore spetta ai genitori”, aggiunge Morabito.

E ancora: “Continuare a ricevere minacce di morte nei confronti nostri e dei nostri figli, crediamo sia qualcosa di intollerabile. Colgo, infine, l’occasione per ringraziare chi, invece, ci sta dimostrando la propria vicinanza, non per partito preso, ma perché, prima di giudicare o di condannare, si è informata”.

Molto critico nei confronti di questi youtuber anche l’attore Alessandro Gassmann: “Sono ignoranti che parlano ad altri ignoranti del nulla, diventano ricchi ed istigano altri a fare peggio. Non devono mai più avere accesso a YouTube”. Ieri intanto al Policlinico di Tor Vergata c’è stata l’autopsia: domani la salma dovrebbe essere restituita ai familiari per i funerali.

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