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Il boom degli hotel extra-lusso a Roma

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Credit: AGF

Roma è la seconda città al mondo per aperture di alberghi di alta fascia. Investimenti record per quasi mezzo miliardo di euro all’anno. Soprattutto da da Usa, Asia e Paesi arabi. E nei prossimi anni sono già previste altre 14 strutture super esclusive

Da secoli Roma attrae turisti da tutto il mondo, ma qualcosa negli ultimi anni è cambiato. La Capitale ormai non è “solo” un museo a cielo aperto, ma anche una città dinamica, capace di rinnovarsi e di attirare turisti e investimenti. Secondo una ricerca di Sociometrica del Sole 24 Ore la città eterna nel 2024 ha registrato un vero e proprio boom di incassi legati al turismo: oltre 13 miliardi di euro. Più di Milano, Venezia e Firenze messe insieme, che complessivamente hanno ricavato 11,1 miliardi di euro. Un trend in costante crescita: basti pensare che nel 2022 la Captale aveva incassato dal turismo 8,5 miliardi. «Un record di cui siamo orgogliosi», ha commentato Alessandro Onorato, assessore di Roma Capitale con deleghe a Grandi eventi, Sport, Turismo e Moda: «Centomila posti di lavoro creati e benefici economici che hanno riguarda tutti». 

Inaugurazioni
Questa rinascita turistica negli ultimi anni sta spingendo tantissimi imprenditori, aziende e multinazionali ad investire sulla città. In particolare nel settore lusso. A dimostrarlo sono i numeri che, secondo il prestigioso ranking di Luxury Travel Intelligence, indicano la Capitale come la seconda città al mondo per aperture di hotel extra-lusso. 

Superata solo da Londra, Roma negli ultimi anni ha dimostrato una capacità di attrarre investimenti che la pone davanti a metropoli come New York, Sydney, Singapore e Tokyo. Giorno dopo giorno, mese dopo mese in città, specie nel centro storico, “spuntano” nuove attività dedicate a clienti alto spendenti. 

Tra le recenti inaugurazioni spiccano il Bulgari Hotel in piazza Augusto Imperatore, premiato da Virtuoso Travel (network di professionisti del turismo di lusso) come il migliore albergo del mondo, il The Rome Edition, situato nei pressi di piazza Barberini, l’Anantara Palazzo Naiadi, cinque stelle che si trova in piazza della Repubblica all’interno di un edificio storico con vista sulle Terme di Diocleziano, Casa Monti, il Radisson Collection Hotel, il Six Senses Rome in via del Corso, Romeo Roma, cinque stelle ospitato nello storico Palazzo Capponi del XVI secolo, e tanti altri. 

«Il numero di strutture vendute è cresciuto del 30 per cento dal 2018 al 2023, anno in cui c’è stato il record di investimenti con 412 milioni di euro», ha spiegato recentemente Marco Zalamena, Head of hospitality di EY Italia, al Sole 24 Ore. 

E non finisce qui. Nei prossimi anni nella Capitale è infatti prevista l’apertura di almeno altri quattordici hotel di fascia alta, per un totale di oltre 1.500 camere. Questo perché Roma offre ancora spazio per l’ingresso dei brand premium. Nuovi arrivi, come quello del Mandarin Oriental, la famosa catena di Hong Kong che aprirà nel 2026 negli ex villini Unicredit di via Boncompagni, che stanno portando e porteranno importanti ricadute sul territorio. 

A testimoniare il boom nel settore lusso anche altri numeri: nel primo semestre del 2025 sono stati già venduti a Roma sei hotel di dimensioni medio-grandi: operazioni da 290 milioni di euro complessivi. Degli 1,6 miliardi di euro investiti nel 2023 per acquistare strutture alberghiere in tutta Italia, secondo il report “Italy Hotel Investment 2023” di EY, poco più di un quarto è stato allocato a Roma con un trend in linea con quello dell’anno precedente. In particolare, nel 2023, sono stati venduti nella Capitale dieci hotel per complessive 834 stanze con una valutazione media di ben 494mila euro per stanza. Quotazione record, se si confronta con i 298mila euro di valore di una camera a Milano. 

Nuove aperture e investimenti che, secondo il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, testimoniano la rinnovata attrattività della città. Il record di flussi turistici, l’incremento delle vendite di biglietti per eventi culturali e sportivi, e il ritorno di investimenti internazionali sono tutti segnali di una città in pieno movimento verso il futuro. 

Nonostante la delusione per la mancata assegnazione dell’Expo 2030, Roma continua a investire in progetti infrastrutturali e culturali che mirano a trasformare ulteriormente il volto della città. L’obiettivo è diventare non solo una delle principali destinazioni turistiche al mondo, ma anche un centro di eccellenza per il lusso, capace di competere con le più grandi capitali globali. 

Chi punta sull’Urbe
Ma chi c’è dietro a questi investimenti nel settore lusso? A Roma investono nel lusso principalmente imprenditori stranieri o grandi gruppi multinazionali. Provenienti da Stati Uniti, Europa del Nord, Francia e dai Paesi dell’area Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) e arabi, sono attratti dal valore storico e culturale di Roma, e dalla possibilità di investire in proprietà di prestigio a prezzi più accessibili rispetto ad altre capitali europee. 

Nella città eterna negli ultimi anni hanno investito ad esempio il Katara Hospitality, un gruppo alberghiero internazionale del Qatar, che nel 2015 ha rilevato per 222 milioni di euro l’Hotel Excelsior di via Veneto; un’altra società legata al Qatar ha invece investito sull’Hotel Aleph; la Dubai Holding del defunto emiro Al Maktoum nel 2013 ha gestito il Grand Hotel Via Veneto. Poi ancora: fondi di investimento stranieri, il sultano del Brunei (proprietario dell’Hotel Eden, acquistato nel 2013 tramite la Brunei Investment Agency attraverso il suo gruppo, Dorchester Collection), e Bill Gates. Sì, proprio lui: mister Microsoft che, insieme al principe saudita Al-Waleed Bin Talal, ha deciso di investire su Palazzo Marini (piazza San Silvestro, pieno centro di Roma) dove sorgerà il Four Season, catena mondiale controllata da Cascade Investiment (Bill Gates) e Kingdom Holding Company (Al-Waleed). Un investimento complessivo di 531 milioni di euro, con un impatto diretto e indiretto che sommato all’indotto porterà a benefici per un miliardo e 778 milioni di euro, quasi 4.800 posti di lavoro fino al 2030 e un gettito fiscale di 641 milioni di euro. 

Da dove arrivano i turisti
Ma da dove arrivano i turisti del segmento lusso? Roma negli ultimi tempi sta diventando sempre più la destinazione prediletta per una nuova generazione di ricchi provenienti dai Paesi Brics, oltre che dai mercati consolidati del Nord America e del Nord Europa. Questi “very important clients” (Vic, così vengono definiti) sono attratti dall’offerta esclusiva della città, che comprende non solo hotel di lusso, ma anche esperienze uniche che vanno dalle visite private ai musei ai tour personalizzati nelle vie dello shopping più esclusive. 

Questi nuovi flussi turistici stanno contribuendo a rafforzare ulteriormente il mercato del lusso a Roma, con un effetto domino che si estende a settori come la moda, la gastronomia e l’arte. Insomma, Roma – grazie a questi investimenti e al rinnovato interesse da parte dei turisti di lusso e non – giorno dopo giorno si sta valorizzando sempre di più. Sta conquistando il posto che merita. D’altronde, stiamo parlando della città più bella del mondo.

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