Morto Giorgio Armani: le cause della morte dello stilista
Morto Giorgio Armani: le cause della morte dello stilista, la malattia
Lutto nel mondo della moda. È morto a 91 anni Giorgio Armani. A dare l’annuncio della scomparsa dello stilista è stata l’azienda che porta il suo nome in una nota: “Con infinito cordoglio, il gruppo Armani annuncia la scomparsa del suo ideatore, fondatore e instancabile motore: Giorgio Armani. Il Signor Armani, come è sempre stato chiamato con rispetto e ammirazione da dipendenti e collaboratori, si è spento serenamente, circondato dai suoi cari. Infaticabile, ha lavorato fino agli ultimi giorni, dedicandosi all’azienda, alle collezioni, ai diversi e sempre nuovi progetti in essere e in divenire”.
Secondo l’annuncio ufficiale, dunque, Armani è stato impegnato fino agli ultimi giorni e se n’è andato serenamente. Ma quali sono state le cause della morte del grande stilista? Giorgio Armani è stato ricoverato in ospedale nel 2009 a causa di un’epatite da intossicazione, una malattia che lo ha costretto a un periodo di convalescenza e ad alcuni “appuntamenti mancati” come la conferenza stampa per la sua nuova collezione Casa. Successivamente, nel 2021, ha avuto una “caduta di faccia” che ha portato a un ricovero e a un’operazione delicata. Quest’estate non si era fatto vedere in occasione della Fashion week, e si era parlato di un periodo di convalescenza dopo un ricovero. Da quel che emerge, Armani se ne è andato sereno. Era a casa in convalescenza da mesi dopo un ricovero ospedaliero, tenuto segreto sino all’ultimo.
La camera ardente sarà allestita a partire da sabato 6 settembre e sarà visitabile fino a domenica 7 settembre, dalle ore 9 alle ore 18, a Milano, in via Bergognone 59, presso l’Armani/Teatro. “Per espressa volontà del signor Armani, i funerali si svolgeranno in forma privata” comunica una nota.
Come detto quest’estate per la prima volta Armani non era stato presente al termine delle sfilate delle sue linee Emporio per il tradizionale saluto al pubblico alla Fashion Week a Milano, facendo scattare l’allarme. In quel caso il suo staff aveva parlato di un periodo di convalescenza a casa dopo un ricovero ospedaliero. Re Giorgio ha lavorato fino all’ultimo. Pur non potendo partecipare alle sfilate maschili e a quella di haute couture, aveva infatti seguito le prove sino all’ultimo via Facetime, controllando i look e redarguendo i suoi collaboratori per non aver fatto sedere gli invitati per tempo, ritardando l’inizio dello show. E si stava occupando in questi giorni anche della sfilata, in programma all’Accademia di Brera il prossimo 28 settembre, con cui avrebbe celebrato i 50 anni di carriera.