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Home » Cronaca

Eredità Agnelli, John Elkann indagato per irregolarità fiscali

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John Elkann, amministatore delegato di Exor, nonché presidente di Ferrari, Stellantis e Gruppo Gedi. Credit: AGF

John Elkann è indagato dalla Procura di Torino per presunte irregolarità fiscali nelle dichiarazioni dei redditi di sua nonna, Marella Caracciolo, morta nel 2019.

L’inchiesta, avviata dopo un esposto presentato dai legali di Margherita Agnelli (figlia di Marella e madre di John), rappresenta un nuovo capitolo – questa volta di natura penale – nella saga familiare dell’eredità di Gianni Agnelli.

Nella giornata di ieri la Guardia di Finanza, su ordine della Procura torinese, ha effettuato perquisizioni in diverse sedi. Secondo i magistrati, John Elkann, amministratore delegato di Exor, nonché presidente di Ferrari, Stellantis e Gruppo Gedi, avrebbe contribuito ad agevolare la dichiarazione fiscale infedele della nonna.

Insieme a lui sono indagati il commercialista Gianluca Ferrero, attuale presidente della Juventus, e il notaio Robert Von Groueningen, amministratore dell’eredità di Marella Agnelli per incarico dell’autorità giudiziaria svizzera.

Al centro dell’inchiesta c’è il vitalizio che Margherita Agnelli ha versato alla madre dal 2004 al 2019: una cifra che va dai 500mila ai 700mila euro al mese.

Gli inquirenti avrebbero ravvisato che, almeno tra il 2018 e il 2019, tali somme non sono state regolarmente denunciate al Fisco, per un totale di poco superiore agli 8 milioni di euro. In particolare non sarebbe stata corrisposta l’Irpef per circa 3,5 milioni.

La tesi delle difese è che quei redditi non sono stati denunciati perché Marella Caracciolo era residente in Svizzera, ma Margherita Agnelli sostiene che sua madre vivesse in Italia e che la residenza elvetica fosse solo fittizia.

John Elkann è indagato perché avrebbe assunto a suo nome alcuni collaboratori che in realtà non affiancavano lui, bensì la nonna, in Italia, favorendo così la sua simulazione di residenza in Svizzera.

Il vitalizio che Margherita Agnelli versava alla madre era previsto dagli accordi firmati dalla stessa Margherita nel 2004, dopo la morte del padre, Gianni Agnelli. Accordi che sono al centro della battaglia che si sta combattendo in sede civile sull’eredità dell’Avvocato.

Margherita Agnelli ne chiede l’annullamento perché afferma di essere stata ingannata sul reale valore dei beni appartenuti a suo padre. Il patrimonio lasciato da Gianni Agnelli al momento della sua morte è stimato in 4,6 miliardi di euro, a cui va aggiunto il controllo della holding Dicembre, la società-cassaforte a cui fanno capo tutte le attività economiche della famiglia, che oggi valgono circa 30 miliardi di euro.

Quando l’Avvocato morì, la figlia Margherita accettò di firmare una serie di accordi con cui rinunciava all’eredità del padre e della madre in cambio di 1,2 miliardi di euro. La donna sostiene di essere stata raggirata e ha avviato una causa civile che la vede contrapposta ai suoi figli John, Lapo e Ginevra Elkann, avuti dal matrimonio con lo scrittore italo-americano Alain Elkann.

Nella causa civile Margherita Agnelli è affiancata dai cinque figli avuti dal secondo matrimonio, quello con il nobile franco-russo Serge de Pahlen.

LEGGI ANCHE: Il dibattito surreale della politica italiana su Stellantis

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