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    Vaccini, Curcio (Protezione civile): “Troppi non si prenotano, parte del Paese ascolta sussurri complottisti”

    Credit: ANSA/CLAUDIO PERI
    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 13 Apr. 2021 alle 09:02

    “Troppi non si prenotano per le vaccinazioni”. A denunciarlo è il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, secondo cui “un pezzo di Paese, purtroppo, ascolta ogni sussurro complottista“. In un’intervista concessa a Repubblica, Curcio ricorda i tanti “dispersi” della campagna di vaccinazione in corso in Italia contro la Covid-19.

    “Mancano molti cittadini all’appello. Persone anziane o povere non raggiunte dalle informazioni? Vecchi senza figli che possano aiutarli? No vax? Possiamo chiamarli i dispersi e una delle funzioni della Protezione civile è ritrovarli, portarli alla vaccinazione”, spiega il capo della Protezione civile in prima linea nella campagna di immunizzazione contro il nuovo Coronavirus, tornando anche sul caso AstraZeneca, di cui ha personalmente ricevuto la prima dose.

    “Senza fiducia la più grande vaccinazione di massa mai progettata non si realizza”, afferma Curcio, che dopo il vaccino sostiene di non aver sofferto “nessuna reazione avversa, neppure 37 di febbre”. Il capo della Protezione civile chiede alla popolazione di vaccinarsi senza paura e sottolinea le priorità della campagna in corso.

    “Dobbiamo salvare vite, mettere in sicurezza gli anziani e i fragili. Come si può convivere con 358 morti al giorno? Si è diffuso un cinismo della tabella, la conta quotidiana ci fa perdere il senso delle tragedie. Quando avremo messo in sicurezza gli over 80, gli over 70 e anche gli over 60 potremo ragionare su un Piano vaccinazioni più flessibile, uscire dalla rigidità anagrafica”.

    Proprio il principio della vaccinazione per fasce d’età ha provocato nuove polemiche tra il Governo e le Regioni, in particolare la Campania guidata da Vincenzo De Luca. “Dobbiamo invertire la prospettiva. Non c’è uno Stato centrale e poi De Luca. C’è uno Stato fatto dal Governo romano e dalle Regioni, dalle province e dalle microautonomie. Sono loro a conoscere il territorio, noi abbiamo l’onere di tenere un filo comune, usare un linguaggio valido per tutti”, ricorda il capo della Protezione civile. “Quando vado nei territori, i Presidenti mi parlano, non ringhiano. E da qui, Via Ulpiano a Roma, provo a far dialogare la Protezione civile regionale con la sanità regionale. Cerchiamo le soluzioni migliori e alla fine, certo, vanno rispettate da tutti”.

    Intanto la campagna vaccinale prosegue, pur con alcuni ritardi sulla tabella di marcia. Il Governo ha infatti stabilito l’obiettivo di 500 mila vaccinazioni al giorno, un orizzonte ancora lontano. “Stiamo crescendo lentamente, ma stiamo crescendo. Siamo arrivati a trecentomila iniezioni al giorno e andremo oltre. La questione è che non ci sono abbastanza vaccini per far girare la macchina al massimo. Andiamo – dice il generale Figliuolo – a 315 l’ora, potremmo andare a 600″. Il capo dipartimento poi rassicura: non si stanno facendo scorte nei frigoriferi, se non per i richiami. Secondo Curcio, il 16 per cento di dosi consegnate non ancora somministrate è “una percentuale fisiologica”.

    La precedenza va data comunque alla protezione dei più fragili. Per concludere la vaccinazione degli over 80 – annuncia il capo della Protezione civile – si dovrà attendere “fine aprile, inizio maggio”. “Potremmo usare le dosi di Johnson & Johnson per finire questo lavoro”.

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