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    Coronavirus, isolati due super anticorpi in grado di bloccarlo: lo studio

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 30 Set. 2020 alle 19:40

    Coronavirus, isolati due super anticorpi in grado di bloccarlo: lo studio

    Mentre prosegue la ricerca di un vaccino contro il Coronavirus, le analisi degli scienziati si concentrano anche sullo studio degli anticorpi prodotti da tutti i pazienti che hanno contratto il Covid-19 e poi sono guariti. Con l’obiettivo di riconoscerli, isolarli e poi ricrearli in laboratorio, per usarli come terapia sui malati. Uno studio recente, realizzato dall’università di Washington con la collaborazione dell’ospedale Sacco di Milano e dell’infettivologo Massimo Galli e pubblicato sulla rivista Science, ha reso nota la scoperta di due super anticorpi che, testati sui criceti, sono riusciti a neutralizzare il Coronavirus. Come? Bloccando la proteina spike che serve al Covid per legarsi alle cellule umane e il recettore Ace2, che lo permette.

    Si tratta di una scoperta molto interessante, soprattutto se consideriamo che non è la prima volta che un anticorpo viene isolato perché particolarmente efficace contro il virus. Tuttavia, dal momento che gli anticorpi non sono tutti uguali e qualcuno è più forte degli altri, i due super anticorpi di cui parla l’articolo su Science sono “assai promettenti per sviluppi futuri nella cura di Covid-19”, citando le parole dello stesso Galli. I due anticorpi sono stati denominati S2E12 e S2M11. Oltre a neutralizzare il virus, gli anticorpi sembrano favorire anche la reazione di specifiche cellule immunitarie che combattono le infezioni, aiutandole a eliminare il nemico. “Pensiamo che sfruttare meccanismi d’azione multipli, diversi e complementari permetta di avere più benefici nelle applicazioni cliniche”, scrivono gli autori dello studio. “I nostri risultati aprono la strada al perfezionamento di cocktail di anticorpi per la profilassi o la terapia che potrebbero presentare il vantaggio di evitare o limitare la comparsa di virus mutanti capaci di sfuggire alle difese dell’ospite”.

    Per trovarli, i ricercatori hanno analizzato quasi 800 anticorpi isolati da 12 pazienti guariti dal Coronavirus. Rispetto al vaccino, la cura con gli anticorpi ha dalla sua parte la velocità: sarebbe infatti efficace subito, mentre la risposta immunitaria stimolata dal vaccino richiederebbe uno o due mesi e probabilmente avrebbe bisogno di un richiamo dopo la prima dose. Inoltre, venendo somministrati solo a chi è positivo e non a tutta la popolazione in generale, a livello di produzione servirebbero meno dosi. La cura con gli anticorpi, tuttavia, ha un costo ben più alto: si parla di qualche migliaia di euro.

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