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Home » Cronaca

Sea Watch, il pm di Agrigento convalida il sequestro

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Caso Sea Watch | News | Convalida sequestro

Il 20 maggio il pm Agrigento, Cecilia Baravelli, ha convalidato il sequestro della nave Sea Watch 3: non appena l’imbarcazione è arrivata nel porto di Licata, in Sicilia.

Il sequestro è stato eseguito dal Roan della guardia di finanza di Palermo e il provvedimento è stato notificato al comandante Arturo Centore, unico indagato convocato per domani 21 maggio alle 12 in Procura ad Agrigento per essere interrogato dal procuratore aggiunto Salvatore Vella che, insieme al capo dell’ ufficio Luigi Patronaggio e al pm Alessandra Russo, sta coordinando l’indagine.

L’accusa nei confronti di Centore è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina  [qui la notizia completa].

Sea Watch: tutte le notizie de 20 maggio

Lo sbarco della nave della Ong nelle ore precedenti aveva causato un duro botta e risposta tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il ministro dei Trasporti e della infrastrutture Danilo Toninelli.

La notizia che all’imbarcazione umanitaria era stato concesso di approdare nel porto siciliano era arrivata mentre il vicepremier Salvini si trovava in diretta programma Non è l’Arena, su La7.

“Se Toninelli ritiene di riaprire i porti, lo dica agli italiani, lo spieghi ma secondo me sbaglia, fa il male dell’Italia”, era stato il commento del ministro in diretta tv.

Un’accusa a cui il collega e direttore del Mit ha risposto: “Ieri sera ero tranquillamente in famiglia, però mi sembra che la polemica l’abbia fatta solo Matteo perché ovviamente il sottoscritto non ha aperto alcun porto, ci mancherebbe altro, non si aprono porti a chi non rispetta le convenzioni internazionali e il diritto del mare come, tra l’altro, in questo caso”.

La vicenda – La nave Sea Watch 3 della Ong tedesca ha soccorso al lago della Libia 65 migranti il 15 maggio e aveva fatto rotta verso le coste italiane dopo aver allertato le autorità di Malta e Italia.

Il ministro dell’Interno aveva prontamente annunciato che i porti italiani erano chiusi per l’imbarcazione ed emanato una diffida alla nave ad avvicinarsi alle acque territoriali italiane.

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