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Home » Cronaca

La denuncia della Caritas: un italiano su dieci vive in povertà assoluta

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I volontari della Caritas nell'ostello Don Luigi Di Liegro della Stazione Termini a Roma. Credit: AGF

“Oggi in Italia vive in una condizione di povertà assoluta il 9,7% della popolazione, praticamente una persona su dieci”. La denuncia è contenuta nel Rapporto 2024 su Povertà ed esclusione sociale di Caritas italiana, intitolato “Fili d’erba nelle crepe. Risposte di Speranza”, secondo cui nel nostro Paese dilaga il lavoro povero e intermittente, con salari bassi e contratti atipici che impediscono una vita dignitosa.

“Complessivamente si contano 5 milioni 694mila poveri assoluti, per un totale di oltre 2 milioni 217mila famiglie (l’8,4% dei nuclei)”, si legge nella 28esima edizione del Rapporto, pubblicata in occasione della VIII Giornata mondiale dei poveri istituita da Papa Francesco. “Il dato, in leggero aumento rispetto al 2022 su base familiare e stabile sul piano individuale, risulta ancora il più alto della serie storica, non accennando a diminuire”.

Sono dieci anni infatti, denuncia Caritas, che la povertà assoluta continua a crescere in Italia. “Se si guarda infatti ai dati in un’ottica longitudinale, dal 2014 ad oggi la crescita è stata quasi ininterrotta, raggiungendo picchi eccezionali dopo la pandemia, passando dal 6,9% al 9,7% sul piano individuale e dal 6,2% all’8,4% sul piano familiare”, continua il rapporto.

Il dato è quasi strutturale nella sua disuguaglianza sociale. “In Italia più che nel resto d’Europa le difficoltà economiche sembrano destinate a perpetuarsi di generazione in generazione”, denuncia Caritas. “Chi è cresciuto in famiglie svantaggiate tende a trovarsi, da adulto, in condizioni finanziarie precarie. Un circolo vizioso che colpisce il 20% degli adulti europei tra i 25 e i 59 anni che, a 14 anni, vivevano in una situazione economica difficile. In Italia, il dato sale al 34%, segno di un’eredità che pesa sul futuro. Valori più alti di povertà ereditaria si raggiungono solo in Romania e Bulgaria”.

I giovani e le famiglie con figli, si legge nel rapporto, sono le fasce più vulnerabili. Il disagio abitativo, continua il testo, rappresenta un’emergenza, con famiglie senza casa o in condizioni abitative inadeguate. L’accesso all’istruzione e alle nuove tecnologie invece, prosegue Caritas, diventa un “miraggio”, “alimentando le disuguaglianze”.

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