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    Campania, +1.200 posti letto Covid in una notte alla vigilia della decisione sulle nuove zone di rischio

    Aumentano i dubbi sulla reale disponibilità di posti negli ospedali: con questi numeri, infatti, è più facile che la Regione resti in zona gialla. Ma la procura di Napoli ha aperto un fascicolo conoscitivo per vederci chiaro

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 9 Nov. 2020 alle 13:25 Aggiornato il 9 Nov. 2020 alle 13:28

    Campania, +1.200 posti letto Covid in una notte alla vigilia della decisione sulle nuove zone di rischio

    Mentre si attende per oggi la nuova decisione del Governo sulle tre zone di rischio Covid-19 in Italia, con alcune Regioni che a causa dei contagi rischiano di passare da gialle ad arancioni, in Campania i posti letto destinati ai pazienti affetti da Coronavirus sono aumentati, all’improvviso, a dismisura. In poche ore, tra il 5 e il 6 novembre, la Regione guidata da Vincenzo De Luca ha comunicato infatti al ministero della Salute un aumento di 1.200 posti letto Covid. I posti letto in questione, nei report inviati dalla Regione, risultano “attivabili”, cioè non formalmente disponibili ma che possono esserlo – a patto di assumere nuovo personale medico – in caso di emergenza. Con più posti letto, ricordiamo, si abbassa la percentuale dei posti occupati negli ospedali, migliorando la performance della Regione secondo i vari parametri dell’Iss per la classificazione del rischio e quindi dando più probabilità alla Campania di restare in zona gialla. Ma proprio il tempismo di questa comunicazione ha sollevato diversi dubbi. Al punto che, come riportato da Il Fatto Quotidiano, la procura di Napoli ha aperto un fascicolo conoscitivo sul tema, senza indagati o ipotesi di reato.

    La palla adesso è passata al pm Mariella Di Mauro, che ha già coordinato diverse indagini sull’emergenza Coronavirus a Napoli: dagli appalti per gli ospedali modulari fino alle presunte truffe intorno alla somministrazione di tamponi di scadente qualità. Il procuratore capo Giovanni Melillo, in una nota, ha tenuto a precisare che “nessuna iniziativa è stata assunta né tanto meno annunciata”. Ma l’aumento repentino dei posti letto Covid in Campania continuerà a fare molto discutere. Come sta succedendo anche in altre Regioni, la Liguria ad esempio, dove la procura di Genova ha avviato un’attività di verifica dei dati “e se siano corrispondenti alla realtà del territorio” proprio per gli stessi motivi. Tornando alla Campania, dunque, oggi i posti letto disponibili risultano essere 3.160 (1.817 occupati), tra cui 186 in terapia intensiva su 590 approntati. Numeri che danno maggiori garanzie di rimanere in zona gialla, ma che fanno storcere il naso a chiunque legga parallelamente le notizie riguardanti le file interminabili davanti agli ospedali regionali per poter essere ricoverati a causa del Covid-19.

    Sul tema è intervenuto anche De Luca, durante una diretta Facebook di venerdì scorso, nella quale ha spiegato che i posti letto “attivabili” non possono essere messi in funzione tutti contemporaneamente per carenza di personale. Ma partendo da questo assunto, bisogna quindi ammettere che i report inviati dalle Regioni al ministero della Salute fotografano una realtà, teorica, molto diversa da quella reale, visto che i posti letto effettivamente utilizzabili rimangono sempre gli stessi. E sono già quasi tutti occupati.

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