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Ostia, nuovo omaggio a Pier Paolo Pasolini: il suo mezzo busto ora “osserva chi arriva e chi va via” dal Lido della capitale

Immagine di copertina

L'effige è comparsa alle 6 di mattina del 2 novembre su una delle colonne all'ingresso della Via del Mare: 44 anni fa il suo brutale assassinio ancora senza colpevoli

Ostia, busto di Pasolini sulla via del Mare: il nuovo omaggio all’artista brutalmente ucciso il 2 novembre del 1975

“Non toccatelo, rappresenta la nostra memoria”. Questo l’appello di Territorio Narrante, collettivo attivo nella zona Sud di Roma, che nella prima mattina del 2 novembre 2019 si è occupato di installare un busto raffigurante Pier Paolo Pasolini sulle colonne all’ingresso della Via del Mare, a Ostia. Proprio in quella Ostia dove, il 2 novembre 1975, moriva assassinato il celebre scrittore, poeta e regista.

A omaggiarlo con questa effige, che dalle 6 di questa mattina osserva il Lido della capitale, lo street artist Antonio Belli, il quale ha realizzato la scultura che è poi stata posizionata appositamente sulla colonna rappresentante uno dei lasciti del Ventennio fascista. “Il pensiero libero che troneggia su uno dei simboli del fascismo”, ha spiegato il collettivo, il quale ha scelto le 6 di mattina per posizionare il busto non a caso: era questo l’orario in cui il corpo straziato dell’artista bolognese era stato ritrovato quel triste giorno di ormai 44 anni fa.

Il post sulla pagina Facebook del collettivo Territorio Narrante

“Pier Paolo è lì, andatelo a vedere, non toccate però quel busto che osserva chi arriva e chi va via da Ostia: sembra indicarci la strada, vuole ricordarci che una terra non raccontata è una terra che non esiste. La memoria di Pasolini è la nostra memoria, è la memoria delle periferie e della terra, un terra mai nominata ma che, raccontata, continua a esistere”. Questo il messaggio di Territorio Narrante alla cittadinanza di Ostia, quartiere – difficile – della periferia Sud di Roma.

“Pier Paolo Pasolini è il poeta cui vogliamo dare definitiva cittadinanza nella nostra terra – raccontano sempre dal collettivo – e questi busti rappresentano per noi lo strumento privilegiato, una forma libera, incoercibile, riproducibile all’infinito e incorruttibile”. L’effige è la sesta opera che viene istallata in memoria dell’artista che conobbe una morte atroce nella zona dell’Idroscalo a seguito di un violento omicidio di cui non si conoscono ancora i reali responsabili.

Ricordando Pier Paolo Pasolini
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