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Home » Cronaca

Blitz degli studenti a Milano: fantoccio di Elon Musk a testa in giù a Piazzale Loreto

Immagine di copertina
Credit: ZUMAPRESS.com / AGF

Un fantoccio con le sembianze di Elon Musk appeso a testa in giù a Piazzale Loreto a Milano, dove venne esposto anche il cadavere di Benito Mussolini. È la reazione di un collettivo di studenti dopo la polemica sul saluto romano del patron di Tesla, SpaceX e X durante un comizio per l’insediamento del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

 

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“C’è sempre posto a piazzale Loreto, Elon…”. Questa la frase che accompagna il post pubblicato su Instagram con cui il collettivo studentesco “Cambiare rotta” e l’organizzazione politica “Opposizione Studentesca d’Alternativa” hanno rivendicato l’azione. I giovani hanno appeso un fantoccio, realizzato con un sacco e una foto stampata di Elon Musk, a un cancello di piazzale Loreto, in risposta al presunto saluto romano dell’uomo più ricco del mondo.

L’episodio incriminato era avvenuto ieri, a poche ore dal giuramento di Donald Trump come 47esimo presidente degli Stati Uniti, durante un comizio alla Capital One Arena di Washington. “Sapete, ci sono elezioni che vanno e vengono”, aveva detto dal palco il miliardario di origini sudafricane. “Alcune elezioni sono importanti, altre no. Ma questa, questa era davvero importante. E voglio solo dirvi grazie per averla resa possibile. Grazie”. Musk si era poi portato la mano destra al cuore e aveva steso lo stesso braccio sulla testa con il palmo della mano rivolto verso il basso: un gesto simile al saluto romano praticato durante i regimi nazista in Germania e fascista in Italia.

Il miliardario statunitense, appena nominato dal presidente Trump alla guida del nuovo dipartimento per l’Efficienza governativa (Doge), aveva però già smentito ogni riferimento al saluto romano. “Francamente avrebbero bisogno di ‘sporchi trucchi’ migliori. L’attacco ‘sono tutti Hitler’ è stancante”, ha scritto Musk nelle scorse ore su X, allegando lo screenshot di un suo tweet di dieci anni fa in cui raccontava di aver votato in passato per il Partito democratico ma di aver smesso di supportarli quando sono diventati il “partito della divisione e dell’odio”.

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