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Home » Cronaca

Bambini intossicati in piscina, il padre: “Mio figlio in ambulanza piegato in due dal dolore. L’acqua era ingiallita”

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La testimonianza del genitore del piccolo ricoverato in terapia intensiva per una possibile intossicazione da cloro

“Mia moglie è ancora sotto choc e non è riuscita a raccontarmi quasi nulla, per la ricostruzione dei fatti ci sarà tempo, spero solo che mio figlio possa stare meglio”: sono le parole che il padre di uno dei bambini probabilmente intossicati dal cloro in piscina ha rilasciato al Corriere della Sera. La vicenda è avvenuta all’interno del centro sportivo Imperium Eventi La Borghesiana, in via della Capanna Murata, in zona Borghesiana, a Roma. L’uomo è il papà di quattro dei cinque bambini che hanno accusato un malore. Uno di loro, il più grave, è ricoverato nel reparto di terapia intensiva pediatrica del pronto soccorso del Policlinico Umberto I.

“I medici non si sbilanciano e stanno facendo tutti gli accertamenti. Su questo non voglio dire niente. Per fortuna, intanto, gli altri tre miei figli e l’amichetta che era con loro stanno meglio” ha dichiarato l’uomo che ha rivelato di essere stato “altro volte” in quel centro sportivo: “Da casa nostra alla Borghesiana ci arriviamo a piedi ma io preferisco il mare, non siamo mai stati clienti abituali o per giornate intere. Solo qualche ora, per passare una mattina o il pomeriggio”. Uno dei suoi quattro figli ha raccontato di aver notato una macchia gialla in acqua: “Sì, l’ha vista mio figlio e anche l’altra bambina che era con mia moglie, un’amichetta di famiglia. Lui si è trovato proprio lì e, senza accorgersene, forse avrà bevuto un po’ di quell’acqua”.

L’uomo, poi, racconta come ha saputo di quello che era accaduto: “Mi ha chiamato mia moglie, disperata, dall’ambulanza. Era appena è finita la parata del 2 giugno. Io ero su uno dei primi mezzi della sfilata e da lì sono corso direttamente in ospedale”. Quando è arrivato “mia moglie piangeva, mi ha detto che il bambino faticava a respirare, che gli aveva fatto bere molta acqua da una bottiglia sperando che vomitasse anche quello che aveva ingerito. In ambulanza hanno provato a rianimarlo, lui aveva forti dolori, era piegato in due ma non voglio parlare di questi passaggi”.

Una volta arrivato in piscina “sono andato a riprendere le nostre cose rimaste lì ed era come se non fosse successo niente, con la gente che si faceva il bagno o prendeva il sole. Anche se il problema era stato risolto, mi è sembrato strano. Poi oggi (ieri, ndr) il proprietario mi ha mandato un messaggio, ma non so che farmene”. Poi aggiunge: “Ora penso solo a mio figlio, poi si vedrà. Mi hanno consigliato di non parlare ma sto cercando di fissare tutti i punti che possano aiutare le indagini”.

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