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Home » Costume

“Mascherine parlanti” per sciogliere l’imbarazzo sociale: l’idea dei pubblicitari

Immagine di copertina
Alcuni esempi delle mascherine "parlanti" immaginate da Marco Piaggio

Non sono in commercio: sono realizzabili a costo zero e tolgono dall’imbarazzo di chiedere agli altri di indossare i DPI in maniera corretta, un problema ben noto a chi ha già ripreso a lavorare, frequentando bar e mezzi pubblici

A chi non è mai capitato di trovarsi in una via affollata o in un locale pubblico e incrociare persone che non indossavano, o indossavano non correttamente, la mascherina di protezione dal Covid-19? Quante volte avremmo voluto ammonire quella persona ma ci è mancato l’atto di dirlo, magari per non rischiare di litigare, ricevere una risposta scortese, perché la situazione non lo permetteva? O comunque perché “tanto dirlo a uno non serve, dovremmo ripeterlo in continuazione”.

Una soluzione a questa ‘inibizione’ arriva dai pubblicitari italiani capeggiati da Marco Piaggio, creativo del gruppo di comunicazione Purple & Noise PR, che propone la “Respect!”, una semplicissima mascherina con, stampata o – volendo realizzarla a costo zero – manoscritta, con un semplice pennarello, con la dicitura “RESPECT!”, “Io rispetto te. Tu rispetta me”. O, dedicata ai parzialmente indisciplinati, con la scritta: “INDOSSALA BENE”, “COPRI IL NASO”.

“La pubblicità, non è un segreto, può concretamente modificare i comportamenti della gente. E ovviamente più questa è ‘martellante’ più è efficace – spiega l’esperto di marketing creativo – Immaginate di essere in una strada o in un luogo affollato e di non indossare propriamente o non portare proprio la mascherina e di incrociare una, due, tre, decine o centinaia di persone che, invece, la indossano con lo slogan RESPECT. Non vi sentireste a disagio al punto da, infine, correggere il comportamento in maniera più diligente?”

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