Cucina italiana patrimonio Unesco, il Times polemizza: “Cibo pessimo, riconoscimento ottuso”
L'attacco del famoso critico gastronomico Giles Coren: "Il cibo italiano è una truffa: proteggiamo la nostra raffinata cucina inglese". La replica dell'Accademia Italiana della Pasta: "Alla faccia del bon ton"
Cucina italiana patrimonio Unesco, il Times polemizza
Giles Coren, famoso critico gastronomico del Times, si scaglia contro il riconoscimento della cucina italiana come come Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco, riconoscimento che per la prima volta nella storia è andato a un’intera cucina nazionale.
In un articolo pubblicato sul sito del celebre magazine britannico, dal titolo “Il cibo italiano è una truffa: proteggiamo la nostra raffinata cucina inglese”, l’opinionista polemizza, parlando di omaggio “prevedibile, servile, ottuso e irritante”.
Cosa scrive Giles Coren sul Times
Coren sostiene che in Italia ci sono “cibo pessimo” e “ristoranti cari” con “personale scortese”. “Gli italiani odiano gli inglesi e l’unica scelta sicura è la pizza, come in America o a Wolverhampton”, scrive il critico del Times. La presunta supremazia del cibo italiano non sarebbe altro che “un mito, un miraggio, una bugia alimentata da inglesi dell’alta borghesia”.
L’opinionista accusa in particolare una “certa borghesia anglosassone” di aver costruito negli anni Novanta un immaginario idealistico e fittizio attorno all’Italia, fatto di casolari in rovina trasformati in ristoranti “autentici” con conti ridicolmente bassi: un Paese “povero ma genuino, arretrato ma affascinante, fermo a un Medioevo conveniente per chi arriva da fuori”. Sull’onda di questa immagine distorta della cucina italiana, i supermercati britannici si sarebbero riempiti di “pomodori secchi, pesto in barattolo, gnocchi sottovuoto, salami, biscotti, panettoni”.
Coren attacca poi lo chef italiano Massimo Bottura, titolare dell’Osteria Francesca di Modena, più volte premiata come miglior ristorante del mondo. Nell’articolo del Times di legge che Bottura avrebbe “mentito” quando ha dichiarato che “la cucina italiana è unica”.
Il critico gastronomico britannico ricorda poi una frase dello chef italiano: “La nostra cucina non è solo un insieme di piatti e ricette, ma un rito d’amore, un linguaggio fatto di gesti, profumi e sapori che tiene unito un intero Paese”. Coren replica con vena ironica putando il dito contro la politica italiana: “Un Paese così unito da aver collezionato 70 governi dal Dopoguerra, perlopiù guidati da squilibrati, e da aver eletto l’unico primo ministro nazionalista di estrema destra dell’Europa occidentale? Complimenti, mangiatori di pasta”.
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La replica dell’Accademia Italiana della Pasta
All’articolo pubblicato sul Times replica Claudio Pica, presidente dell’Accademia Italiana della Pasta e della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio. che parla di “reazione piccata e scomposta, alla faccia del bon ton e dello small talk”.
“Giù le mani dal nostro patrimonio Unesco, i ristoratori romani e italiani non ci stanno, l’Inghilterra se ne faccia una ragione”, prosegue il presidente dell’Accademia Italiana della Pasta. “Anzi, rinnoviamo l’invito a Roma a Sua Maestà Carlo III per degustare un autentico e tradizionale piatto della cucina romana e italiana”.