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Home » Costume

Conto deposito vincolato vs. obbligazioni: quale scegliere

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Il risparmio sicuro torna protagonista nelle scelte finanziarie degli italiani, con tassi d’interesse in crescita che rendono nuovamente attraenti strumenti tradizionali come conti deposito e obbligazioni.

Chi cerca di far fruttare i propri risparmi si trova oggi davanti a un bivio interessante: optare per la semplicità e sicurezza di un conto deposito vincolato o esplorare il mondo più articolato delle obbligazioni?

La risposta non è univoca e dipende da diversi fattori che analizzeremo insieme, dal profilo di rischio alla flessibilità desiderata.

Cosa sono e come funzionano i conti deposito vincolati

Il conto deposito vincolato rappresenta una forma di risparmio che prevede il “congelamento” delle somme depositate per un periodo prestabilito, che può variare dai 3 ai 60 mesi, in cambio di un tasso d’interesse garantito generalmente più elevato rispetto ai conti liberi.

Le somme versate attraverso bonifico dal conto corrente di appoggio iniziano immediatamente a maturare interessi, con la possibilità di creare vincoli multipli su importi minimi di 500€ e multipli di 100€, permettendo così di diversificare le scadenze in base alle proprie esigenze.

Come nel caso di IoSCELGO di Santander Consumer Bank, il cliente mantiene comunque la facoltà di svincolo anticipato delle somme, anche se questo comporta un minor vantaggio, ovvero l’applicazione del tasso base per tutto il periodo di giacenza che si sostituisce al tasso a cui era stata vincolata la somma in precedenza, garantendo comunque una certa flessibilità anche in caso di necessità impreviste.

Le obbligazioni come strumento di risparmio e investimento

Le obbligazioni sono titoli di credito emessi da Stati, enti pubblici o società private che rappresentano un prestito fatto dall’investitore all’emittente, il quale si impegna a restituire il capitale alla scadenza e a pagare cedole periodiche come interesse.

Questi strumenti finanziari offrono una gamma molto ampia di possibilità, dalle obbligazioni governative considerate più sicure fino ai corporate bond che possono offrire rendimenti superiori ma con un profilo di rischio maggiore, permettendo all’investitore di costruire un portafoglio diversificato.

La negoziazione sul mercato secondario consente di vendere le obbligazioni prima della scadenza, anche se questo può comportare guadagni o perdite in conto capitale a seconda dell’andamento dei tassi di mercato e del merito creditizio dell’emittente.

Confronto dei rendimenti e della tassazione tra le due soluzioni

I rendimenti dei conti deposito vincolati sono fissi e prestabiliti al momento dell’apertura, con tassi che nel 2025 possono variare significativamente in base alla durata del vincolo e all’istituto scelto, mentre le obbligazioni offrono rendimenti variabili influenzati dal rischio emittente e dalla durata.

Dal punto di vista fiscale, entrambi gli strumenti sono soggetti a una ritenuta del 26% sugli interessi maturati, ma mentre il conto deposito prevede anche l’imposta di bollo dello 0,20% sulla giacenza, le obbligazioni governative e sovranazionali godono di una tassazione agevolata al 12,5%.

La capitalizzazione degli interessi differisce notevolmente: nei conti deposito liberi avviene trimestralmente con capitalizzazione composta, mentre nelle obbligazioni le cedole vengono pagate periodicamente senza reinvestimento automatico, richiedendo una gestione attiva per ottimizzare il rendimento complessivo.

Sicurezza del capitale e rischi: dalla tutela del FITD al rischio emittente

I conti deposito godono della protezione del FITD (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi) che garantisce fino a 100.000 euro per depositante e per banca, rendendo questo strumento particolarmente sicuro anche in caso di crisi bancaria.

Le obbligazioni, invece, sono soggette al rischio emittente, ovvero la possibilità che chi ha emesso il titolo non sia in grado di onorare i propri impegni, con livelli di rischio che variano dal quasi nullo dei titoli di Stato dei paesi più solidi fino al rischio elevato dei bond high yield.

Un ulteriore elemento di rischio per le obbligazioni è rappresentato dalla volatilità dei prezzi sul mercato secondario, che può generare minusvalenze se si ha necessità di vendere prima della scadenza, mentre il conto deposito mantiene sempre il valore nominale del capitale versato.

Flessibilità e vincoli temporali: quando conviene l’uno o l’altro strumento

Il conto deposito vincolato offre la possibilità di svincolo anticipato in qualsiasi momento, anche se con penalizzazione sugli interessi, garantendo accesso al capitale in caso di necessità improvvise attraverso un semplice bonifico verso il conto di appoggio.

Le obbligazioni richiedono invece il passaggio attraverso il mercato secondario per il disinvestimento anticipato, con tempi tecnici di vendita e accredito che possono richiedere alcuni giorni lavorativi e possibili perdite o guadagni in base alle condizioni di mercato.

La scelta tra i due strumenti dipende quindi dal proprio orizzonte temporale: il conto deposito risulta ideale per chi cerca rendimenti certi su periodi brevi e medi con possibilità di accesso rapido al capitale, mentre le obbligazioni si adattano meglio a chi può pianificare investimenti di lungo periodo senza necessità di liquidità immediata.

La decisione tra conto deposito vincolato e obbligazioni non può prescindere da una valutazione attenta del proprio profilo di rischio e delle esigenze di liquidità personali.

Per chi privilegia sicurezza e semplicità, con la possibilità di accedere rapidamente ai propri risparmi, il conto deposito vincolato rappresenta una soluzione ottimale, particolarmente in un contesto di tassi in crescita.

Chi invece è disposto ad accettare un maggior grado di complessità e rischio per potenziali rendimenti superiori, e dispone di un orizzonte temporale più ampio, può trovare nelle obbligazioni opportunità interessanti di diversificazione.

L’importante è non considerare questi strumenti come alternativi in senso assoluto: una strategia di risparmio equilibrata può prevedere l’utilizzo di entrambi, allocando le risorse in base alle diverse esigenze temporali e agli obiettivi finanziari specifici.

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