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New York, avvistata una balena davanti alla Statua della Libertà

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New York, è stata avvistata una balena davanti alla Statua della Libertà

È stata avvistata una balena nel fiume Hudson a New York, proprio davanti alla Statua della Libertà. L’ultima volta che un  cetaceo ha nuotato nell’Hudson correva l’anno 2016. “Se una balena è entrata nel porto e non sta mangiando, potremmo preoccuparci che ci sia qualcosa che non va, che sia disorientata e non sappia dove sta andando – ha spiegato Sarah Ryan Hudson, scienziata dell’organizzazione – Ma dato che sta mangiando, non siamo così preoccupati”.

Le associazioni ambientaliste hanno segnalato negli ultimi anni un rapido incremento delle segnalazioni di cetacei nelle acque della città più popolosa degli Stati Uniti. Per lo più si tratta di giovani megattere, attratte dalla crescente presenza di menhaden, i piccoli pesci dei quali vanno ghiotte. Le leggi più rigide in maniera di sicurezza ambientale – è la teoria più diffusa – avrebbero fatto aumentare in maniera esponenziale la popolazione di menhaden, attirando sempre più balene nella baia.

Gotham Whale, una società di ricerca specializzata di New York, ha riferito che nel 2019 sono state segnalate 500 balene in 300 diversi avvistamenti nelle acque newyorchesi. Nel 2011 c’erano stati appena 3 avvistamenti per un totale di 5 balene. “In un modo o nell’altro sempre più balene sembrano aver ricevuto il messaggio che New York è un buon posto per andare a cena”, ha spiegato Paul Sieswerda, presidente di Gotham Whale, all’Associated Press, “le proporzioni dell’incremento sono gigantesche”.

Il fenomeno sta avendo un effetto positivo sul turismo, con sempre più “whale watcher” che si recano nella Grande Mela. Ci sono però rischi per l’incolumità degli animali, a causa dell’intenso traffico marittimo nell’area. Dal 2016 la National Oceanic and Atmospheric Administration ha segnalato un “insolito aumento” dei decessi di megattere sulla costa atlantica. L’agenzia federale dal 2016 ha registrato la morte di 133 megattere vicino alle coste dell’area che va dal Maine alla Florida, 29 delle quali nelle acque di New York. Almeno la metà di tali decessi sono apparsi legati a “interazione umana”, ovvero a scontri con imbarcazioni o incidenti con reti da pesca.

Howard Rosenbaum, direttore della Wildlife Conservation Society, ha suggerito l’imposizione di nuove norme che minimizzino il rischio per gli animali, come, ad esempio, fissare un limite di velocità per le navi nelle aree dove le balene si nutrono. “E’ un fenomeno che molto probabilmente continuerà”, ha osservato Danielle Brown, specialista in megattere di Gotham Whale, “dobbiamo trovare un modo di coesistere con questi grandi animali nelle nostre acque”

Leggi anche: Colpevolizzare chi inquina non salverà il pianeta. Aiutarlo a cambiare comportamenti invece sì
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