Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 09:43
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La Macedonia ha cambiato nome

Immagine di copertina
Credit: Maximilian von Lachner/NurPhoto

Da oggi la Macedonia si chiamerà Repubblica di Macedonia del Nord. Il Parlamento macedone aveva ratificato l’accordo con Atene e oggi, 25 gennaio 2019 è arrivato il via libera dei deputati greci che ne ha sancito l’entrata in vigore.

S&D

Il parlamento greco ha approvato lo storico accordo sul cambio di nome della vicina Macedonia: il paese, che attualmente si chiama Fyrom (Former Yugoslav Republic of Macedonia) cambia il suo nome in Repubblica di Macedonia del Nord. L’accordo mette fine a una querelle diplomatica che contrapponeva i due Paesi da decenni.

La modifica del nome della Macedonia apre la strada a Skopje per l’ingresso nella Nato e nell’Ue. Due settimane fa, il Parlamento macedone aveva ratificato l’accordo con Atene e si attendeva il via libera dei deputati greci perché entrasse in vigore.

La Grecia ha sempre accusato la Macedonia di appropiarsi di gran parte del patrimonio culturale greco, non solo per il nome. Ad Alessandro Magno, ad esempio, è stato dedicato l’aeroporto della capitale macedone Skopjie, così come il sole di Vergina che campeggia sulla bandiera della repubblica ex iugoslava è un simbolo proveniente dalla cultura greca.

Il tutto quando la Macedonia è uno stato la cui storia è legata principalmente ai popoli slavi e non alla cultura ellenica.

La disputa sul nome è qualcosa che va oltre il patrimonio culturale. Per via di questa, infatti, la Grecia ha posto il veto nei confronti dell’ingresso della Macedonia sia nell’Unione europea che nella Nato.

Il cambio di nome della vicina Macedonia è al centro di uno scontro tra Atene e Skopje che prosegue dal 1991, anno della dissoluzione della Jugoslavia. A giugno del 2018 però i due governi hanno raggiunto un importante accordo mediato dall’Unione europea che ha stabilito che l’ex paese jugoslavo avrebbe assunto il nome di Repubblica della Macedonia del Nord.

Atene era contraria all’uso del termine Macedonia, temendo rivendicazioni territoriali sulla sua omonima regione settentrionale.

In base all’accordo raggiunto nell’estete, la lingua ufficiale del paese sarà il macedone e i suoi abitanti saranno chiamati macedoni o cittadini della Repubblica della Macedonia del nord.

In cambio dell’adozione del nuovo nome, la Grecia si impegna a non porre più il veto sull’adesione della Macedonia all’Ue e alla Nato.

La disputa durava da 27 anni, da quando nel 1991 la Jugoslavia si dissolse e nacquero le repubbliche indipendenti di Serbia e Vojvodina (regione autonoma), Slovenia, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Croazia, Montenegro e Macedonia.

Quest’ultima confina con l’antica regione greca che porta lo stesso nome e in cui si trova la seconda città del paese, Salonicco.

I governi greci che si sono succeduti negli anni hanno espresso il timore di possibili rivendicazioni territoriali da parte di Skopje.

Le preoccupazioni si sono intensificate quando l’aeroporto principale della capitale, Skopje, è stato intitolato all’antico eroe greco Alessandro Magno.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Allarme di Macron: “L’Europa è accerchiata, può morire”
Esteri / Hezbollah lancia razzi contro Israele: ucciso un civile. Tel Aviv attende una delegazione dall'Egitto per discutere di una tregua a Gaza. Macron: "Pronti a estendere le sanzioni ai coloni violenti in Cisgiordania"
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Ti potrebbe interessare
Esteri / Allarme di Macron: “L’Europa è accerchiata, può morire”
Esteri / Hezbollah lancia razzi contro Israele: ucciso un civile. Tel Aviv attende una delegazione dall'Egitto per discutere di una tregua a Gaza. Macron: "Pronti a estendere le sanzioni ai coloni violenti in Cisgiordania"
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Esteri / Gaza: oltre 34.260 morti dal 7 ottobre. Media: "Il direttore dello Shin Bet e il capo di Stato maggiore dell'Idf in Egitto per discutere dell'offensiva a Rafah". Hamas diffonde il video di un ostaggio. Continuano gli scambi di colpi tra Tel Aviv e Hezbollah al confine con il Libano. L'Ue chiede indagine indipendente sulle fosse comuni a Khan Younis. Biden firma la legge per fornire aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan
Esteri / Shahed 136: ecco come funzionano i droni usati dall’Iran per attaccare Israele
Esteri / Ma non dimentichiamoci di Gaza: l’offensiva a Rafah potrebbe cambiare tutto
Esteri / Di qua Gaza, di là l’Iran: può Israele far fronte a due conflitti?
Esteri / Il risveglio degli ayatollah: ecco perché ora l’Iran attacca frontalmente Israele