Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 06:00
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Malesia, due donne sono state bastonate per aver avuto un rapporto sessuale

Immagine di copertina
Immagini di archivio. Credit: Getty Images

In Malesia le relazioni omosessuali sono considerate illegali e la sentenza è stata fortemente condannata dagli attivisti per i diritti umani

Due donne in Malesia sono state bastonate in pubblico per aver cercato di avere un rapporto sessuale omosessuale in una macchina.

S&D

La sentenza è stata espressa da una corte religiosa del paese.

Le due donne musulmane, rispettivamente di 22 e 32 anni, sono state bastonate sei volte nello stato di Terengganu.

Secondo quanto dichiarato da un funzionario, si tratta della prima condanna comminata dello Stato della Malesia che riguarda una relazione  tra persone dello stesso sesso ed è inoltre la prima volta che una simile punizione viene eseguita in pubblico.

In precedenza altre donne erano state bastonate per reati sessuali, come l’adulterio.

Gli attivisti per i diritti umani hanno espresso la loro indignazione per quanto accaduto.

Le relazioni omosessuali nel paese sono considerato illegali in base alle leggi sia laiche che religiose.

“La punizione è stata scioccante ed è stata presentata come uno spettacolo”, ha riferito al quotidiano britannico The Guardian Thilaga Sulathireh, attivista del gruppo per i diritti della Malesia Justice for Sisters.

“A tutti gli effetti è stata una dimostrazione pubblica”.

Alla fustigazione pubblica hanno assistito più di 100 persone, secondo quanto riportato dal quotidiano The Star.

“Questo caso rappresenta un vero e proprio passo indietro per i diritti umani”, ha affermato l’attivista.

“Non solo per le persone LGBT ma per tutte le persone, perché la punizione corporale colpisce tutti”.

L’attivista di Justice for Sisters ha anche affermato che il suo gruppo è preoccupato che il caso potrebbe costituire un pericoloso precedente in relazione all’aumento della sorveglianza della moralità e degli orientamenti sessuali in Malesia.

Ad aprile, le forze dell’ordine della corte religiosa di Terengganu hanno identificato le due donne condannate successivamente alla fustigazione pubblica.

Le due donne dovranno anche pagare 3,300 Malaysian Ringgit, circa 685 euro.

La legge della Malesia stabilisce che ogni Stato può emanare delle proprie leggi sulla base delle linee guida della sharia.

I gruppi per i diritti umani avevano in precedenza esortato il governo malese a rinviare il caso, sostenendo che si trattasse di un caso di tortura sulla base della legge internazionale sui diritti umani.

Secondo Graeme Reid, il direttore del programma di tutela per lesbiche, gay, bisessuali e transgender di Human Rights Watch, il verdetto è stato “l’ultimo colpo alla comunità LGBT malese, che aveva sperato in una maggiore protezione sotto il nuovo governo”.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Peggiorano le condizioni di Re Carlo: “Sta molto male, ci si prepara al peggio”
Esteri / Meloni annuncia: "Papa Francesco parteciperà al G7 | VIDEO
Esteri / Houthi: i ribelli del Mar Rosso che combattono Israele
Ti potrebbe interessare
Esteri / Peggiorano le condizioni di Re Carlo: “Sta molto male, ci si prepara al peggio”
Esteri / Meloni annuncia: "Papa Francesco parteciperà al G7 | VIDEO
Esteri / Houthi: i ribelli del Mar Rosso che combattono Israele
Esteri / Accordi di Abramo: anatomia di un fallimento geopolitico
Esteri / L’Iran è un Paese spaccato a metà
Esteri / Le elezioni Usa saranno un bivio tra guerra e pace
Esteri / La nuova mappa delle alleanze in Medio Oriente
Esteri / Tra Netanyahu e Biden ne resterà soltanto uno: ecco perché “Bibi” disobbedisce a Joe
Esteri / Perché nessuno ha fermato Netanyahu?
Esteri / Il doppio standard è un male anche per Israele