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Home » Politica

Ecco chi sono i nuovi presidenti di Camera e Senato

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Roberto Fico (M5S) presidente della Camera. Al Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia), prima donna

Elezione presidenti Camera e Senato 2018 | Diretta | Aggiornamenti in tempo reale (Aggiornare la pagina)

Anna Ditta, inviata alla Camera dei deputati. Sabato 24 marzo, ore 14.10 – Il discorso di Maria Elisabetta Alberti Casellati, nuova presidente del Senato. Nel suo primo discorso di fronte all’Aula di Palazzo Madama, Maria Elisabetta Alberti Casellati ha ringraziato il presidente Mattarella e il presidente emerito Napolitano.

“La scelta che avete compiuto eleggendo per la prima volta una donna alla presidenza di questa assemblea rappresenta un onore, una responsabilità da condividere con le donne che con impegno e coraggio hanno costruito l’Italia di oggi, un Paese democratico”, ha detto Casellati.

“Le forze politiche- pur nella diversa dialettica esprimono tutte l’intera collettività e la consapevolezza condivisa della comune legittimazione è la condizione essenziale per un buon governo”, ha proseguito la neoeletta presidente.

“Il Senato e le istituzioni tutte che definiscono la nostra forma Costituzionale riflettono in questa legislatura i cambiamenti profondi di un quadro politico ed inedito. Il Senato, che sono stata chiamata oggi a presiedere, è l’istituzione di tutti i cittadini”.

ore 14.00 – Chi è Roberto Fico il nuovo presidente della Camera? Il deputato “ortodosso” del M5S, classe 1974, ha contribuito a fondare il Movimento. Negli ultimi giorni fa discutere il master che dice di aver frequentato. Leggi il profilo completo

ore 13.45 – Il discorso di Roberto Fico, nuovo presidente della Camera dei deputati. Dopo i saluti istituzionali, il neoeletto presidente della Camera dei deputati Roberto Fico ha delineato i principi cui intende attenersi durante la sua presidenza. Profilo Roberto Fico.

“Farò in modo che le decisioni legislative finali siano maturate solo all’interno delle commissioni e dell’Aula, senza pressioni esterne”, ha detto Fico.

“Non farò ricorso a scorciatoie né forzature nel dibattito parlamentare”, ha aggiunto, sostenendo che desidera rendere la rappresentanza qualcosa di cui i cittadini possono fidarsi.

Fico ha fatto riferimento anche a una battaglia chiave del Movimento Cinque Stelle: quella del taglio dei costi della Camera, dei quali – secondo lui – non sarà la democrazia a farne le spese.

“Qualcosa su questo è stato fatto”, ha detto Fico, “ma moltissimo resta da fare”.

Fico ha detto che la questione dei costi della politica influisce su due temi cruciali democrazia: il rispetto della cosa pubblica e la fiducia tra cittadini e rappresentanti.

Il neoeletto presidente della Camera ha detto inoltre che desidera aprire l’Aula di Montecitorio ai cittadini, sia in senso fisico sia rafforzando gli strumenti della democrazia diretta previsti dalla costituzione.

ore 13.10 – Sono stati eletti i nuovi presidenti di Camera e Senato. Roberto Fico (M5S) è il nuovo presidente della Camera con 422 voti. Al Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia), prima donna. Profilo Alberti Casellati.

ore 13.05 – Maria Elisabetta Alberti Casellati, chi è la nuova presidente del Senato? La senatrice di Forza Italia era stata eletta nel Consiglio superiore di magistratura nel 2014. Avvocato divorzista, è una berlusconiana della prima ora. Leggi il profilo completo

ore 13.00Beppe Grillo: “Habemus Fico” – “Habemus #Fico!”. Così Beppe Grillo su twitter e Fb festeggia l’elezione di Roberto Fico a presidente della Camera.

ore 12.50 – Se regge coalizione, Fico avrà oltre 400 voti. Se tutti i deputati del centrodestra e dei Cinque stelle hanno votato compatti, rispettando le indicazioni dei rispettivi leader, Fico potrebbe ottenere alla Camera fino a 492 voti (228 i voti dei Cinque stelle, 105 quelli di Forza Italia, 32 di FdI, 123 della Lega, 4 NcI).

Secondo quanto si apprende da fonti di Forza Italia, alcuni deputati azzurri avrebbero votato scheda bianca, perché hanno votato quando non era ancora stato dato il via libera dai vertici del gruppo a partecipare alla seconda ‘chiama’ e votare per Fico.

ore 12.28 – Meloni: “Voteremo Fico per riconoscere ruolo M5S in parlamento”. “Alla Camera, dove stiamo già votando, Fratelli d’Italia voterà Fico per la presidenza”, ha detto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ai giornalisti della sala stampa di Montecitorio. “Non perché sia il nostro candidato preferito, ma perché il Movimento Cinque Stelle ha ricevuto molti voti alle scorse elezioni ed è giusto riconoscere questo a livello parlamentare”.

Meloni specifica comunque che il patto per le presidenze delle Camere è diverso da un accordo di governo. “Noi cercheremo di avere un governo di centrodestra con un programma di centrodestra. Chiederemo una convergenza su punti di programma a cui nessuno potrà dire di no, come il sostegno alle famiglie, la sicurezza e il controllo dell’immigrazione”.

ore 11.54 – Martina: “Scelta candidati di centrodestra e M5S è frutto di regolamenti interni”. Il reggente del Pd Maurizio Martina ha dichiarato in sala stampa ai giornalisti che “la scelta dei candidati di M5S e centrodestra alle presidenze di Camera e Senato è frutto di regolamenti interni ai partiti”, i quali “hanno svolto i loro congressi, regolato i conti e poi hanno scaricato i risultati sulle istituzioni”.

“C’era bisogno di una discussione all’altezza, che non c’è stata”, ha aggiunto Martina. “Noi siamo obbligati ad essere coerenti, per questo sosteniamo due caandidati che sono figure di garanzia (Fedeli e Giachetti, ndr)”.

“Ci aspettavamo che Lega e M5S fossero coerenti e invece la loro coerenza si è fermata”, ha concluso Martina.

ore 11. 30 – Rosato: “Rivoluzione dei Cinquestelle comincia da patto con Berlusconi”. Il capogruppo del Pd alla Camera ha pubblicato un tweet di critica verso M5S:

ore 11.17 – Toninelli: Voteremo Fico e Casellati. Il M5s voterà da subito al Senato la candidata del centro destra Maria Elisabetta Casellati. Lo ha detto il capogruppo in pectore dei grillini Danilo Toninelli prima di rientrare in Aula.

ore 11.06 Orfini: Di Maio vota centrodestra e viceversa. In un tweet sul suo profiilo il presidente del Pd Matteo Orfini ha scritto:  “La legislatura comincia con Di Maio che annuncia il voto alla candidata di Berlusconi e Salvini. E viceversa”.

ore 10.58 – Ceccanti: Pd unica opposizione europeista. Stefano Ceccanti (Pd) ha scritto in un tweet: “Berlusconi a causa del conflitto di interessi non poteva stare fuori e ha accettato patto Salvini-Di Maio per Casellati FI al Senato e Fico M5s alla Camera. Noi votiamo Giachetti e Fedeli e ci apprestiamo ad essere unica opposizione europeista”.

ore 10.48 – Inizia la seduta al Senato. A palazzo Madama inizia la seduta con la lettura del verbale dell’assemblea di ieri. Oggi è il giorno decisivo per l’elezione del presidente, perché dopo la terza votazione si procederà al ballottaggio tra i due più votati.

ore 10.43. Casellati candidata del centrodestra al Senato. Dopo il vertice del centrodestra a Palazzo Grazioli il centrodestra ha deciso di proporre Maria Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia) alla presidenza del Senato.

Salvini, Berlusconi e Meloni hanno posto un veto sul grillino Fraccaro, che ha fatto un passo indietro a vantaggio di Roberto Fico per la presidenza della Camera.

ore 10.39. Fedeli e Giachetti candidati Pd. Saranno la ministra dell’istruzione Valeria Fedeli e il vicepresidente uscente della Camera Roberto Giachetti le candidature di bandiera del Pd sulle presidenze delle Camere. Lo riferisce un’agenzia citando fonti parlamentari dem.

ore 10.30 – Inizia la quarta votazione alla Camera. La seduta nell’aula di Montecitorio ha inizio poco dopo l’annuncio di Di Maio di candidare Roberto Fico alla presidenza della Camera dei Deputati. Ha inizio la prima chiama.

ore 10.23 – Di Maio: Il candidato è Roberto Fico. Dopo l’annuncio nella notte del sostegno a Fraccaro, nuovo cambio di rotta del M5S che decide di sostenere Roberto Fico per la presidenza della Camera.

“Come sapete ieri abbiamo posto molti veti, e gli altri partiti hanno posto il veto su Riccardo Fraccaro”, ha scritto Luigi Di Maio sul Blog delle Stelle. “Io non volevo accettare alcun veto, ma Riccardo ha fatto un passo indietro, «dicendo che la presidenza della Camera per il MoVimento è più importante di qualsiasi cosa». Con Riccardo abbiamo tutti un debito. È una persona che lavora per il progetto e non per se stesso. E sarà il miglior ministro per i Rapporti col Parlamento che il MoVimento 5 Stelle porterà al governo di questo Paese”.

“Il nuovo nome che proponiamo è Roberto Fico, che è la storia del MoVimento 5 Stelle e che è già stato votato da altre forze politiche per precedenti cariche istituzionali”.

ore 9.30 – Resa dei conti nel centrodestra. A Palazzo Grazioli si tiene il vertice della coalizione di centrodestra per cercare di ricomporre la frattura maturata ieri con la scelta della Lega di sostenere il nome di Anna Maria Bernini al posto di Paolo Romani alla presidenza del Senato. La coalizione potrebbe convergere su un terzo nome gradito ai Cinque Stelle. Bernini avrebbe fatto un passo indietro nella notte per favorire la ricomposizione della coalizione.

ore 9.00 – Pd, rinviata riunione dei gruppi. La riunione dei gruppi convocata per decidere come votare per le nuove votazioni per la presidenza delle Camere è stata rinviata alle 9.30.

ore 8.30M5S sceglie Fraccaro. Nella notte virata dei Cinque Stelle, che scelgono di sostenere la candidatura di Riccardo Fraccaro alla presidenza della Camera.

Viene abbandonato quindi il nome di Roberto Fico, più gradito all’ala “oltranzista” del movimento. Fraccaro è stato uno dei fautori della battaglia sui vitalizi e ha fatto parte dell’ufficio di segreteria della vicepresidenza della Camera.

ore 8.00 – Dopo la terza fumata nera di ieri, Di Maio aveva detto: “Per la Presidenza del Senato siamo disponibili a sostenere Anna Maria Bernini o un profilo simile”.

La giornata di venerdì 23 marzo

Venerdì 23 marzo 2018 è stato il giorno della prima seduta della nuova legislatura, durante la quale deputati e senatori sono stati chiamati alla scelta dei presidenti Camera e Senato dopo le elezioni che si sono tenute il 4 marzo e che hanno visto la vittoria della coalizione di centrodestra e del Movimento Cinque Stelle.

L’elezione dei presidenti di Camera e Senato è un banco di prova importante in vista della formazione del governo, con la probabile individuazione di una la maggioranza parlamentare che possa dare la fiducia all’esecutivo. Al contrario, se le forze politiche non dovessero riuscire a formare una maggioranza, si potrebbe tornare a votare (ecco il sondaggio su come voterebbero gli italiani se si tornasse alle urne).

I protagonisti delle trattative in corso nelle ultime settimane per l’elezione dei presidenti delle Camere sono la coalizione di centrodestra, guidata da Matteo Salvini, segretario della Lega, e il Movimento Cinque Stelle, guidato da Luigi Di Maio.

Nonostante le telefonate e le trattative tra i due leader, nella giornata del 22 marzo non si è ancora raggiunto un accordo sui nomi dei futuri presidenti, anche se sembra che la Camera sarà guidata da un esponente di M5S e il Senato da un esponente della coalizione di centrodestra.

Tutti gli aggiornamenti

Ore 21.00 – Di Maio: pronti a sostenere Bernini. “Per la Presidenza del Senato siamo disponibili a sostenere Anna Maria Bernini o un profilo simile”, ha scritto il capo politico del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio sui suoi account social.

ore 20.10 – Terza fumata nera per l’elezione del presidente della Camera. Neanche la terza votazione a Montecitorio è andata a buon fine, come ampiamente previsto. Si sono registrate 569 schede bianche.

Si terrà quindi una nuova votazione sabato 24 marzo alle ore 10.30, in contemporanea con il Senato.

A palazzo Madama durante la seconda votazione sono stati notati diverse volte contatti in Aula della senatrice di Forza Italia Annamaria Bernini e alcuni senatori del M5S.

Intanto, il capogruppo di Forza Italia Brunetta ha detto: “Forza Italia non accetterà mai un governo Lega-M5s”.

ore 20.07 – Il tweet di Salvini

ore 19.52 – Berlusconi: “Voto a Bernini è atto di ostilità che rompe la coalizione”. Il leader di Forza Italia risponde così alla scelta della Lega di votare per Anna Maria Bernini alla presidenza del Senato.

“Dalla Lega arriva un atto di ostilità a freddo”, dice Berlusconi. La scelta “rompe l’unità della coalizione del centrodestra e smaschera il progetto per un governo Lega-M5S”.

ore 19.50 – Lo scrutinio della terza votazione. In corso lo scrutinio della terza votazione. Non ci si aspetta un risultato diverso dalle due votazioni che si sono tenute oggi.

ore 19.30 – RIEPILOGO: Elezione presidenti Camera e Senato, non c’è l’accordo: cosa succede adesso

ore 19.00 – Rosato: il Pd non voterà neanche Bernini. “Non votiamo neanche la Bernini. Rimaniamo sulla stessa posizione”, ha detto Ettore Rosato (Pd) a chi gli ha chiesto di commentare l’annuncio dato da Salvini in favore di Bernini per la presidenza del Senato.

Alla Camera, dove è in corso la terza votazione, il Pd continuerà a votare scheda bianca, annuncia Rosato.

ore 18.30 – Il Senato è convocato per domani alle ore 10.30.

“Ho avvisato della nostra scelta di Bernini solo Silvio Berlusconi”, ha detto Matteo Salvini “Non ho avuto alcun contatto, non c’è stato alcun vertice con i 5 Stelle”.

“Della notizia Berlusconi ha preso atto”, ha proseguito il leader della Lega.

ore 18.05 – Salvini: “Votiamo  Bernini”. Mentre è in corso il secondo scrutinio al Senato, il leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato: “Abbiamo dato la disponibilità di votare un esponente di Forza Italia, speriamo che anche altri abbiano lo stesso senso di responsabilità”.

Anna Maria Bernini è un’esponente di Forza Italia ed ex ministra per le Politiche Europee nel governo Berlusconi. Salvini ha detto che la decisione di abbandonare il nome di Romani per privilegiare Bernini è stata presa per “uscire dal pantano”.

Si tratta di un tentativo di mediare con il Movimento Cinque Stelle senza perdere l’appoggio di Forza Italia, tuttavia non è detto che Berlusconi accetti questa scelta, che brucia il nome di Romani per la presidenza del Senato.

ore 18.00 – Si terrà oggi il terzo scrutinio alla Camera.

ore 17.39 – Camera: scrutinio concluso e seduta sospesa. Anche stavolta fumata nera nell’Aula di Montecitorio. Nessuno ha raggiunto il quorum dei due terzi dei votanti, contando anche le schede bianche, richiesto dal regolamento al secondo ed al terzo scrutinio. Alle 18 sarà indicato l’orario e la data della nuova votazione, per la quale servirà ancora una volta la maggioranza dei due terzi dei votanti.

ore 17.28 – La Russa: il problema non è Paolo Romani. “Osteggiare il nome di Paolo Romani è un falso scopo”, ha detto Ignazio La Russa, Fratelli d’Italia. “La realtà è che c’è chi vuole far saltare un metodo e quindi ha incominciato ad avanzare dubbi su Romani. La cartina di tornasole sarà quando si vedrà chi vuole rispettare il lavoro che i cittadini hanno fatto per mandarci qui e chi sta pensando a fare giochi di potere”, ha aggiunto.

ore 17.20 – Secondo scrutinio alla Camera. Inizia in Aula a Montecitorio il secondo scrutinio, con moltissime schede bianche.

ore 17.15 – Brunetta: domani avremo fumata bianca al Senato. Il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta ha detto ai giornalisti che “domani arriverà la fumata bianca per Paolo Romani al Senato”. Brunetta spera che questo agevoli il raggiungimento di un’intesa anche alla Camera.

“Non c’è mai stato un patto del centrodestra coi Cinque Stelle”, ha detto Brunetta, “poi non so se qualcuno ha parlato a nome del centrodestra, a tenderei ad escluderlo”, ha detto alludendo ai colloqui di Salvini con Di Maio.

Ai giornalisti che gli chiedono se Forza Italia non teme un accordo dei Cinque Stelle con il Pd per sostenere Zanda o Bonino alla presidenza del Senato, Brunetta risponde: “Il Movimento Cinque Stelle è un partito libero e indipendente – si spera – e prenderà le sue decisioni”.

ore 16.30 – Cresce l’ipotesi Zanda alla terza votazione, con il sostegno dei grillini. Di fronte all’arroccamento di Forza Italia sul nome di Romani alla presidenza del Senato, nel Movimento Cinque Stelle cresce l’ipotesi di arrivare al ballottaggio al Senato e lì sostenere un’eventuale candidatura di Luigi Zanda (Pd) insieme ai dem.

Zanda è  il capogruppo uscente del Pd al Senato.

ore 16.20 – Salvini prova a mediare. Il leader della Lega Matteo Salvini prova a mediare per giungere a un accordo sulla presidenza delle Camere. “Il M5s sbaglia a porre veti, ma sbaglia anche chi si arrocca su un solo nome: ognuno di noi, in questo momento deve parlare con tutti e mettersi di lato di qualche centimetro, noi della Lega ci siamo messi di lato di un chilometro”, ha detto il segretario della Lega.

“Di Maio l’ho sentito ieri, oggi non ancora”, ha detto Salvini. “I Cinque Stelle sbagliano a non parlare con Berlusconi, chi ha preso voti è un interlocutore”, aggiunge ribadendo la linea del centrodestra.

ore 16.00 – Forza Italia: dal terzo voto indichiamo Romani. Il partito guidato da Silvio Berlusconi ha scritto in una nota che a partire dalla terza votazione al Senato indicherà il nome di Paolo Romani per la presidenza di Palazzo Madama.

ore 15.30 – Inizia la seconda votazione alla Camera. A Montecitorio comincia la seconda votazione per l’elezione del presidente della Camera dei Deputati. Non è stato ancora trovato un accordo tra le forze politiche per cui probabilmente anche stavolta i partiti principali voteranno scheda bianca.

ore 15.00 –  Berlusconi insiste su Romani. Il leader di Forza Italia ha ribadito che il candidato del suo partito per la presidenza del Senato è Paolo Romani, e che la Lega, suo alleato nella coalizione di centrodestra, deve chiarire la sua posizione. Se, come è probabile, si arriverà alla quarta votazione a Palazzo Madama, il centrodestra avrebbe teoricamente i voti sufficienti per eleggere Romani con la scheda bianca del Pd o di M5S.

Luigi Di Maio, capo politico dei Cinque Stelle, ha rifiutato di incontrare il cavaliere e si è detto contrario a un “Nazareno bis”, cioè a un accordo con Forza Italia.

ore 14.45 – Il Pd voterà scheda bianca anche al secondo scrutinio. Il capogruppo del Pd, Ettore Rosato, ha detto al termine della riunione dei capigruppo che il Partito democratico voterà scheda bianca anche alla seconda votazione, in programma per le 15.30. Al termine del secondo scrutinio si terrà una nuova riunione dei capigruppo.

ore 14.25 – Senato, al primo scrutinio quasi tutte schede bianche. La prima votazione al Senato si è conclusa con312 schede bianche su 317 votanti. Il presidente dell’assemblea Giorgio Napolitano ha sospeso la seduta e indetto una nuova votazione alle ore 17.

ore 14.00 – Seconda votazione alla Camera ore 15.30. Il presidente dell’assemblea Giachetti ha annunciato che la seconda votazione si terrà alle 15.30. I capigruppo si sono riuniti per decidere se tenere una o due nuove votazioni nella giornata di oggi. Dal momento che le forze politiche non sono ancora giunte a un accordo, quasi sicuramente la seduta parlamentare proseguirà domattina, 24 marzo.

ore 13.30 – Confusione in transatlantico. Nel transatlantico della Camera dei deputati, mentre Giachetti completa lo spoglio, sono pochi i parlamentari che rilasciano qualche dichiarazione. “La situazione è ancora troppo fluida per pronunciarsi”, declina Emilio Carelli, ex direttore di SkyTg24 eletto alla Camera con il Movimento Cinque Stelle.

“La situazione sui presidenti è ancora troppo confusa, ne riparliamo più tardi”, gli fa eco Riccardo Magi, eletto con +Europa nella coalizione di centrosinistra. Anche i dem, in primis il ministro Franceschini, sfuggono ai giornalisti, ma si intrattengono al telefono.

Mentre Fabio Rampelli, capogruppo uscente di Fratelli d’Italia alla Camera, risponde a chi ha respinto l’idea di Paolo Romani alla presidenza del Senato. “Chiunque sia in parlamento ha passato il vaglio della legge Severino e dunque è eleggibile per la legge. E qui siamo in un luogo dove contano le leggi dello stato, non gli umori dei gruppi o i loro isterismi”, dice a TPI.

“Non mi risulta che possa trattarsi di un nuovo Nazareno”, aggiunge riferendosi ai grillini che hanno rievocato il patto tra Pd e Forza Italia nella scorsa legislatura, dicendo che non intendono fare un Nazareno bis. “Quello era un patto politico, qui si tratta di un accordo istituzionale”, nota.

Sul veto dei Cinque Stelle sul nome di Paolo Romani, Rampelli sottolinea: “Se si tratta di un accordo politico si possono porre dei veti. Ma nel caso di un accordo istituzionale non ha senso. È  un atteggiamento infantile”.

“Mi sembra che emerga una certa immaturità da parte di alcune forze politiche”, aggiunge, “che rifiutano di incontrare altri leader politici”. Il riferimento è al rifiuto di Di Maio di incontrare il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. “I leader non servono solo a lanciarsi attacchi a vicenda come durante la campagna elettorale, che adesso è finita”, sottolinea.

ore 13.15 – Prima votazione alla Camera: 592 schede bianche. I risultati della prima votazione alla Camera dei deputati: schede bianche 592, schede nulle 18. Altri voti sparsi. La seduta riprende alle 14, quando verrà indicato l’orario della seconda votazione.

ore 12.50 – Inizia lo spoglio. È iniziato lo spoglio alla Camera. Le schede bianche sono tantissime.

ore 12.00 – Romano: vincitori propongano i candidati, Pd valuterà. Andrea Romano (Pd) in sala stampa ha rilasciato una dichiarazione ai giornalisti. “Spetta ai partiti che hanno vinto le elezioni proporre una rosa di nomi per la presidenza delle due Camere”, ha detto Romano.

“È evidente che non lo hanno fatto. Il Partito democratico poi farà le sue valutazioni, partendo da due criteri molto precisi: da una parte che siano figure di assoluta autorevolezza, e poi che siano personalità adatte a rappresentare tutto il parlamento”.

ore 11.30 – Le intenzioni di voto. Anche Forza Italia ha annunciato che voterà scheda bianca (qui l’intervista di TPI al senatore di Forza Italia Malan).

Mentre alla Camera è iniziata la prima chiama per il voto, a palazzo Madama la seduta è stata sospesa dopo il discorso introduttivo dell’ex presidente della Repubblica Napolitano. Per cui è stato previsto dopo mezzogiorno il primo voto.

ore 11.15 – Inizia la prima votazione. si comincia con la chiama dei deputati per le operazioni di voto. La votazione è a scrutinio segreto. Movimento Cinque Stelle, Lega e Pd hanno detto che voteranno scheda bianca.

ore 11.02 – Giachetti inaugura la seduta della Camera. Il vicepresidente della Camera uscente Roberto Giachetti apre la seduta di Montecitorio con il suo discorso inaugurale. Dopo aver rivolto i suoi saluti al presidente della Repubblica e alla presidenza e vicepresidenza della Camera, Giachetti ha rivolto un appello ai parlamentari, e in particolare agli uomini, per agire contro il fenomeno del femminicidio.

Giachetti ha ricordato inoltre il quarantennale dal rapimento di Aldo Moro, con l’uccisione degli uomini della sua scorta. Il deputato ha detto che sono stati “barbaramente uccisi da uomini senza pietà” e ha condannato l’atto di vandalismo che ha riguardato ieri il monumento di via Fani.

Il vicepresidente della Camera uscente ha poi parlato del ruolo dei parlamentari, dicendo “la rappresenzanza impone responsabilità e rigore, dobbiamo accrescere la consapevolezza del compito di cui siamo investiti”.

“La politica, che nasce nelle piazze e nelle strade, è qui dentro che trova pieno compimento”, ha detto Giachetti chiamando i deputati ad agire senza superficialità.

Giachetti, che è membro del Pd ma ha anche la tessera dei radicali, ha concluso con una citazione di Marco Pannella, leader radicale scomparso nel 2016.

ore 11.00 – INTERVISTA TPI: Elezioni presidenti Camere, Malan (FI): non escludiamo nomi diversi da Romani 

ore 10.50 – Napolitano: bocciata l’autoesaltazione dei governi di centrosinistra. Nel suo discorso di apertura della legislatura, l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha detto che il voto degli elettori va rispettato e che ha fiducia nel presidente Mattarella per la formazione del governo.

“Il voto ha travolto forze politiche radicate da tempo nel governo del paese, e ha messo in crisi sensibilità che erano a lungo prevalse”, ha detto Napolitano. “Gli elettori hanno premiato forze di contestazione e rottura rispetto al passato”.

Il presidente emerito ha detto che è stata “bocciata l’autoesaltazione dei risultati ottenuti dalle forze di governo negli ultimi anni” e ha sottolineato l’innegabile “spartiacque tra nord e sud”.

ore 10.30 – Napolitano inaugura la seduta al Senato. Inizia la XVIII legislatura con il discorso di Giorgio Napolitano, il senatore più anziano.

ore 9.45 –  Scheda bianca. Nonostante i numerosi incontri esplorativi, non c’è accordo sulle presidenze. Alle prime votazioni Pd, M5s, Lega e Forza Italia voteranno scheda bianca.

Chi saranno i nuovi presidenti di Camera e Senato? Ecco il Totonomi 

Le trattative prima del voto e i possibili candidati: Mercoledì 21 marzo si è tenuto a Palazzo Grazioli il vertice della coalizione del centrodestra. Il leader della Lega Matteo Salvini, insieme a Silvio Berlusconi di Forza Italia e a Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, ha accettato la condizione posta nelle ore precedenti dal Movimento Cinque Stelle, ovvero quella di avere un proprio esponente come presidente della Camera.

La coalizione di centrodestra ha inoltre avanzato il nome di Paolo Romani, attuale capogruppo di Forza Italia al Senato,per la presidenza di palazzo Madama.

Tuttavia giovedì 22 marzo l’accordo è sembrato venire meno dopo che il Movimento Cinque Stelle ha escluso il sostegno nei confronti di parlamentari del centrodestra condannati o indagati. Romani, infatti, è stato condannato in primo grado per peculato.

Un altro nome su cui si concentrano le attenzioni nelle ultime ore è quello di Anna Maria Bernini, esponente di Forza Italia ed ex ministra per le Politiche Europee nel governo Berlusconi.

I nomi che sono circolati sulla stampa come possibili candidati di M5S alla guida della Camera sono invece quelli di Roberto FicoRiccardo Fraccaro.

Il presidente del Pd Matteo Orfini, in un intervento alla trasmissione televisiva “1/2 ora in più”, aveva dichiarato: “Mi pare legittimo un accordo tra Lega e Cinque Stelle per la presidenza delle Camere, visto che le elezioni le hanno vinte loro. Non mi sembra ci siano le condizioni per cui la presidenza di una Camera vada di nuovo a un rappresentante del Pd”.

Matteo Salvini nei giorni scorsi aveva dichiarato: “È molto chiaro quali sono le due forze politiche che hanno vinto e le elezioni, e di conseguenza non è difficile capire con chi ragioneremo per la presidenza della Camere”.

Come si eleggono i presidenti della Camera e del Senato (qui l’articolo completo)

Secondo l’articolo 61 della Costituzione, la prima seduta delle nuove camere deve avvenire entro 20 giorni dalle elezioni legislative. Per questo, la seduta è stata convocata per venerdì 23 marzo.

Le assemblee inizieranno rispettivamente alle 11 a Montecitorio e alle 10.30 a Palazzo Madama. I deputati sceglieranno il successore di Laura Boldrini alla presidenza della Camera, mentre i senatori sono chiamati a scegliere chi subentrerà a Pietro Grasso alla guida del Senato.

L’elezione del presidente della Camera dei deputati avviene a scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dei componenti nel primo scrutinio, con maggioranza dei due terzi dei voti al secondo e terzo e dal quarto in poi a maggioranza assoluta.

Per quanto riguarda l’elezione del presidente del Senato della Repubblica, il regolamento prevede che l’elezione avvenga a maggioranza assoluta dei voti nei primi due scrutini. Al terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei presenti, e se nessuno vince, si procede al ballottaggio tra i due che hanno ottenuto il maggior numero di voti, che sarà eletto con maggioranza relativa.

Le tappe successive

Dopo l’elezione dei presidenti delle due camere, per il prossimo 27 marzo i senatori e i deputati dovranno dichiarare a quale gruppo parlamentare appartengono.

Una volta che il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni avrà rassegnato le dimissioni, toccherà ai presidenti delle Camere recarsi “al Colle”, per le consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oltre a loro vi si recheranno anche i rappresentanti dei gruppi parlamentari e l’ex presidente Napolitano.

Il presidente Mattarella potrebbe affidare il mandato esplorativo al leader della coalizione che potrebbe avere raggiunto la soglia del 40 per cento. Se nessuno avrà ancora trovato un’alleanza per garantire una maggioranza al governo, le consultazioni andranno avanti esplorando le alleanze percorribili.

Al momento il Movimento Cinque Stelle che è il partito con più voti, ha da solo il 32 per cento circa, una percentuale ben lontana dal 40 per cento necessario per formare la maggioranza.

La coalizione di centro-destra, pur avendo già circa il 37 per cento dei consensi, tra Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, avrebbe comunque bisogno di trovare altri partiti disposti ad appoggiare un eventuale governo Salvini.

In ultima istanza, se non si dovesse trovare una maggioranza per dare la fiducia a un esecutivo, vi è l’ipotesi della formazione di un governo di scopo, di breve durata, con il solo obiettivo di modificare la legge elettorale per andare di nuovo al voto.

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