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Home » Politica

Elezioni 2018, cosa voterebbero oggi gli italiani se si tornasse alle urne

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Secondo due sondaggi condotti da Euromedia e Istituto Piepoli, i risultati sarebbero più o meno simili a quelli del 4 marzo, con Forza Italia e Pd in ulteriore calo a vantaggio di Lega e Movimento Cinque Stelle

Sono passate ormai 3 settimane dalle elezioni politiche del 4 marzo 2018, e i risultati sono ormai ben noti. Ma cosa succederebbe se tornassimo al voto oggi? Come cambierebbero le scelte degli italiani alle urne?

S&D

Secondo due sondaggi di Euromedia e Istituto Piepoli, commissionati dalla trasmissione di Rai 1 Porta a Porta, i risultati sarebbero più o meno simili a quelli del 4 marzo.

Si avrebbe un leggero ulteriore calo di Forza Italia e Pd a vantaggio di Lega e Movimento Cinque Stelle.

Per l’Istituto Piepoli, Forza Italia perderebbe circa lo 0,5 per cento scendendo dal 14,01 al 13,4 circa, al contrario la Lega di Salvini crescerebbe dell’1,4 per cento arrivando al 18,8 per cento e aumentando i suoi consensi rispetto al 17,37 del 4 marzo.

Per quanto riguarda gli auspici degli elettori rispetto al prossimo governo, secondo Euromedia la combinazione preferita dagli elettori è quella M5S + Lega con il 30 per cento delle preferenze degli intervistati. La stessa coalizione di governo per l’Istituto Piepoli avrebbe un gradimento del 21 per cento.

Per Piepoli quindi la soluzione preferita dagli elettori è un governo istituzionale con il 28 per cento di preferenze, mentre Euromedia stima questa soluzione al secondo posto con il 21,5 per cento.

Entrambi gli istituti di ricerca danno in terza posizione per ordine di gradimento l’opzione di un governo M5S con appoggio esterno del PD (15,1 per cento degli intervistati per Euromedia e 19 per cento Piepoli).

Una quarta opzione di governo vedrebbe un governo di centro destra con appoggio degli esclusi del M5S (14 per cento Piepoli e 12,2 per cento Ghisleri).

Ultima soluzione in ordine di gradimento degli intervistati sarebbe un governo di centrodestra con appoggio esterno del PD (10 per cento Piepoli e 9,8 per cento Ghisleri).

Un’ultima domanda dei due istituti di ricerca chiede agli elettori: Salvini dovrebbe rompere con Berlusconi? Per Euromedia il 68,2 per cento degli intervistati risponde di no, per Piepoli questa opzione è data al 79 per cento.

Intanto, secondo le ultime notizie, l’accordo tra Di Maio e Salvini sulla presidenza delle Camere, banco di prova di un’alleanza di governo, è vicino. Secondo il quotidiano il Corriere della Sera, il Senato dovrebbe andare ai Cinque Stelle e la Camera al centro-destra.

All’inizio l’ipotesi in campo prevedeva l’esatto contrario, Camera al M5s e Senato alla Lega. Il Movimento Cinque stelle vorrebbe una donna “dal chiaro profilo politico”, mentre per la Camera Salvini pensa già ai nomi di Giancarlo Giorgetti o Massimiliano Fedriga, entrambi leghisti.

Il Sole 24 ore invece scrive che Di Maio e Salvini potrebbero diventare personalmente i presidenti delle due camere. Repubblica parla anche di un altro nome, quello di Giulia Bongiorno, eletta con la Lega.

Al momento l’asse di governo che con più probabilità potrebbe formarsi è proprio quello tra le Lega e il Movimento Cinque Stelle. Un accordo che potrebbe partire dall’elezione dei presidenti di Camera e Senato per poi diventare una vera e propria alleanza di governo.

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