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Home » Esteri

La Russia rafforza la propria presenza in Siria a sostegno del presidente Bashar al-Assad

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Stati Uniti e Nato temono che l'incremento delle forze armate russe in Siria non porterà a un miglioramento della situazione

L’esercito russo sta incrementando la propria presenza militare sul territorio siriano.

S&D

Gli Stati Uniti d’America e la Nato hanno espresso preoccupazione nei confronti della manovra, sostenendo che un dispiegamento più massiccio delle forze russe non porterebbe a una risoluzione del conflitto.

Secondo le dichiarazioni di alcuni ufficiali americani rilasciate all’agenzia di stampa Reuters, sarebbero arrivati in territorio siriano due carri armati, un aereo cargo militare e un piccolo contingente di fanteria. Sempre secondo le autorità americane, la Russia potrebbe essere interessata a creare un campo d’aviazione a Latakia, una città siriana da sempre roccaforte delle forze fedeli al presidente Bashar al-Assad.

La Russia ha però dichiarato di aver semplicemente inviato alcuni esperti militari per monitorare la situazione e addestrare le forze di Assad.

Secondo quanto riporta il quotidiano britannico The Guardian, le attività militari russe si sarebbero intensificate nelle ultime settimane. Sarebbero anche apparse alcune fotografie che ritraggono soldati russi nell’est del Paese sui social media.

La portavoce del ministro degli esteri Maria Zakharova ha affermato che la Russia non ha mai fatto mistero della propria cooperazione tecnico-militare con le forze siriane fedeli al presidente Assad. L’aiuto della Russia, insieme a quello dell’Iran, è essenziale per la sopravvivenza delle forze presidenziali sul territorio siriano.

Il presidente siriano non ha rilasciato dichiarazioni in merito alla questione.

Gli Stati Uniti d’America sono impegnati in una campagna militare aerea contro lo Stato Islamico in Siria e Iraq dal 2014.

Russia e Stati Uniti ricoprono due posizioni opposte nel conflitto siriano: mentre la Russia appoggia pienamente il presidente Assad, il governo americano ne chiede la rimozione.

Il conflitto siriano, iniziato nel 2011, ha provocato fino ad oggi la morte di almeno 250mila persone.

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