Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:08
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

L’ultimo giorno della convention democratica

Immagine di copertina

Hillary Clinton ha tenuto il suo discorso con cui ha accettato la nomination a candidata alla Casa Bianca dei democratici

Hillary Clinton ha accettato la nomina come candidato democratico per la presidenza degli Stati Uniti durante l’ultimo giorno della convention del suo partito a Filadelfia. E facendolo, è entrata nella storia diventando la prima donna a essere candidata alla Casa Bianca.  

La quarta giornata della Convention Nazionale dei Democratici sembrava ovattata, come se tutti fossero in attesa di qualcosa. Nemmeno la voce della celebre cantante Kate Perry, chiamata a esibirsi sul palco, sembrava aver sortito qualche effetto.   

In fondo, era chiaro fin dal primo pomeriggio: tutti aspettavano Hillary Clinton e nessun altro.  

Con più di 30 milioni di americani sintonizzati per ascoltare il discorso della candidata democratica, senza contare tutti quelli presenti sui social network, la tensione si poteva percepire nell’aria.  

Probabilmente anche Hillary Clinton deve averla sentita, ma ciò non le ha permesso di tenere uno discorso che probabilmente ha legittimato la sua candidatura in maniera definitiva, conferendo un’unità d’intenti fra le fila del partito democratico.  

“E’ il momento della resa dei conti”, ha dichiarato la Clinton che, attraverso un discorso concreto e senza mezzi termini, si è proposta come la candidata di tutti quanti gli americani. Una patriota pronta a battersi per chiunque, pronta a tutelare tutte le minoranze e pronta a trovare soluzioni per risolvere i problemi che affliggono gli Stati Uniti oggi, dalla violenza armata alla minaccia del terrorismo interno e internazionale.   

Eppure Hillary Clinton ha precisato come da sola non potrà fare nulla, e che solo uniti, insieme a lei, gli americani potranno essere più forti.  

Al contrario di Trump, che si è da sempre eretto a paladino in grado di risolvere da solo tutto quanto, la Clinton ha ammesso che da soli nulla è possibile. “Solo se lavoriamo tutti insieme, possiamo innalzarci”, ha dichiarato la Clinton di fronte un Wells Fargo Center gremito che spesso ha interrotto l’ex segretario di Stato, intonando il suo nome più e più volte. 

Hillary Clinton ha anche criticato aspramente Donald Trump, accusandolo di voler dividere gli americani, di fomentare l’odio e di non essere una persona affidabile né un candidato rispettabile, tanto da non essere in grado nemmeno di pagare le proprie tasse per intero.  

In particolare, la Clinton ha affermato che non c’è alcun bisogno di rendere l’America grande di nuovo, riferendosi palesemente al leitmotiv trumpiano “Make America Great Again”, perché l’America è già grande di per sé. Deve solo impegnarsi per fronteggiare i problemi in maniera unita e trovare soluzioni concrete.  

Riferendosi a Trump: “Lui vuole farci avere paura del futuro e del prossimo. Beh, un grande presidente democratico, Franklin Delano Roosevelt, più di 80 anni fa ha già perfettamente risposto a Trump, in un tempo in cui le cose erano molto più pericolose. ‘L’unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa.’” 

Hillary Clinton, introdotta dalla figlia Chelsea che ne ha decantato le lodi come madre e donna, ha voluto specificare come un futuro migliore per gli Stati Uniti sia possibile e che il progresso è a portata di mano.  

Non sono mancati anche alcuni picchi d’ironia, come quando Hillary Clinton ha esortato Trump ha produrre le cose in America, se proprio vuole fare l’America grande di nuovo. Chiaro riferimento al fatto che molte attività dell’imprenditore newyorkese realizzano i propri prodotti all’estero.  

Attacco migliore: “Immaginatelo nello Studio Ovale mentre fronteggia una vera crisi. Un uomo che s’infuria per un tweet non può essere una persona a cui si possono affidare delle armi nucleari.” 

In molti temevano che la Clinton non sarebbe andata oltre un discorso in cui dichiarava di essere la candidata giusta per la presidenza degli Stati Uniti, in quanto donna e, soprattutto, in quanto non Donald Trump. Al contrario, nei suoi 60 minuti di speech, la Clinton si è dimostrata estremamente pragmatica, proponendo idee e azioni concrete.  

Ad esempio, riferendosi alla crisi economica che ha attanagliato gli States, “Wall Street, le corporazioni e i super-ricchi inizieranno a pagare le tasse che gli spettano.” 

Probabilmente Hillary Clinton si è anche snaturata, andando al di là del suo rigore e della sua formalità, coinvolgendo il pubblico e proponendo uno stile inusuale, accattivante, persino aggressivo. Eppure ha sortito effetto. Un’occasione per dimostrare qualcosa di diverso, un vero e proprio reset del suo personaggio. Ma senza fingere di essere qualcun altro.  

Certo, va detto, che la Clinton ha mancato d’intensità nel suo discorso e il miracolo non si è compiuto. Non è mai stata una grande speaker e anche stasera l’ha confermato. Eppure, attraverso la solidità e concretezza delle sue parole, potrebbe aver convinto molte persone a votare per lei. 

Basti pensare ai dettagli che ha elencato, come quando ha parlato del problema delle armi in America: “Non sono qui per ripudiare il Secondo Emendamento. Non sono qui per portarvi via le vostre armi. Voglio soltanto evitare che qualcuno che non dovrebbe minimamente possederne una vi possa sparare.” 

Degno di nota una frase riguardante la natura della sua candidatura: “Quando ogni barriera è caduta in America, è chiara qual è la via da seguire per tutti quanti. D’altronde, quando non esiste più un tetto, solo il cielo è il limite.” 

La Convention si conclude con il discorso della Clinton che probabilmente vede la sua figura finalmente legittimata all’interno del partito. Dopo giorni di proteste e contestazioni da parte dei supporters di Bernie Sanders, finalmente la Clinton ha ottenuto ciò che sperava: essere il simbolo unico del Partito Democratico.  

Che poi lo sia diventato per davvero oppure no, questo è ancora tutto da vedere.   

Ti potrebbe interessare
Esteri / Germania, arrestate due spie russe che preparavano sabotaggi
Esteri / Brasile, porta il cadavere dello zio in banca per fargli firmare un prestito: arrestata
Esteri / Michel: “Iran è una minaccia non solo per Israele, va isolato”. Teheran: “Potremmo rivedere la nostra dottrina nucleare di fronte alle minacce di Israele”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Germania, arrestate due spie russe che preparavano sabotaggi
Esteri / Brasile, porta il cadavere dello zio in banca per fargli firmare un prestito: arrestata
Esteri / Michel: “Iran è una minaccia non solo per Israele, va isolato”. Teheran: “Potremmo rivedere la nostra dottrina nucleare di fronte alle minacce di Israele”
Esteri / La scrittrice Sophie Kinsella: “Ho un cancro al cervello, sto facendo chemioterapia”
Esteri / Serie di attacchi di Hezbollah al Nord di Israele: 18 feriti. Tajani: “G7 al lavoro per sanzioni contro l’Iran”. Netanyahu: “Israele farà tutto il necessario per difendersi”
Esteri / Copenaghen, distrutto dalle fiamme gran parte dell’edificio della Borsa | VIDEO
Esteri / L’Iran minaccia l’uso di un’arma “mai usata prima”. L’Onu: “Sono 10mila le donne uccise a Gaza dall’inizio della guerra, 19 mila gli orfani”
Esteri / Stati Uniti, Trump: “Il mio processo è un attacco all’America”
Esteri / Iran a Onu invoca il diritto all’autodifesa. Macron: “Risposta sproporzionata. Isolare Teheran e aumentare le sanzioni”. Media: "Israele risponderà all’Iran, ma senza scatenare una guerra regionale"
Esteri / Attacco dell'Iran a Israele: ecco cosa è successo sui cieli del Medio Oriente