Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 15:54
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Ora è certo che in Siria sono state usate armi chimiche

Immagine di copertina

L'evento risale ad agosto del 2015 nella cittadina di Marea, vicino Aleppo, e riguarda scontri tra ribelli e Isis. Scomparse anche 65mila persone dall'inizio della guerra

Il gas letale iprite è stato utilizzato ad agosto 2015 nei combattimenti tra i gruppi ribelli in Siria e l’Isis, secondo quanto rivelato dagli ispettori dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac).

L’iprite è stato usato nella cittadina di Marea, vicino ad Aleppo, il 21 agosto del 2015. Secondo gli ispettori, questa sarebbe la prima conferma concreta dell’utilizzo di armi chimiche in Siria.

“Siamo stati in grado di avere conferma dei fatti, ma non siamo riusciti a identificare i responsabili”, è quanto ha detto uno degli esperti all’agenzia stampa Afp.

Non è chiaro chi effettivamente abbia fatto uso di armi chimiche nei combattimenti, ma è invece certo l’utilizzo di gas letale iprite nel conflitto tra ribelli e Isis.

Il rapporto era ancora confidenziale quando l’Afp ne è entrata in possesso ed è stato inviato a tutti gli stati appartenenti all’Opac. Questo sarà discusso alla fine di novembre all’Aia.

La segnalazione per il possibile utilizzo dell’iprite era partita da un ospedale di Medici senza frontiere vicino ad Aleppo che aveva curato alcune persone sopravvissute a un attacco presumibilmente fatto con un gas tossico.

L’iprite è un gas asfissiante inventato in Germania e utilizzato durante la prima guerra mondiale. Il gas è stato vietato nel 1993.

Nel settembre 2013, dopo che centinaia di persone erano state uccise in un attacco col gas sarin nella periferia della capitale, Damasco, il governo siriano di Bashar al-Assad ha accettato di distruggere tutte le armi chimiche in suo possesso dopo aver firmato un accordo con gli Stati Uniti e la Russia.

La situazione in Siria continua a essere critica, i negoziati di pace sono in corso, ma il governo siriano non è stato coinvolto.

Un rapporto di Amnesty international denuncia la scomparsa di 65mila persone in Siria dal 2011 all’agosto 2015, che sarebbe attribuibile al governo di Bashar al-Assad.

Le stime delle Nazioni unite dicono che dall’inizio della guerra civile nel 2011 sono morte 200mila persone e 14 milioni hanno dovuto abbandonare le loro case.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”
Esteri / Sudan: cronistoria di una guerra dimenticata
Esteri / Il piano di Trump è l’unica via possibile per la pace in Ucraina (di F. Bascone)
Esteri / Altro che trappola del debito: dalla Silicon Valley ai porti di mezzo mondo, ecco l’impero segreto dei prestiti della Cina
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale