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Home » Esteri

I bombardamenti governativi hanno messo fuori uso tutti gli ospedali ad Aleppo est

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Centinaia di persone sono state uccise nella città siriana da quando sono ripresi gli attacchi congiunti del governo di Damasco e dei suoi alleati contro i ribelli

Un pesante bombardamento delle forze governative ad Aleppo est ha messo fuori uso tutti gli ospedali da campo e le cliniche mobili che operavano nella parte della città siriana controllata dai ribelli.

Nella stessa zona domenica 20 novembre un barile pieno di esplosivo ha ucciso una famiglia di sei persone, mentre nella parte della città controllata dall’esercito fedele al presidente siriano Bashar al-Assad, i bombardamenti dei ribelli hanno provocato la morte di 8 bambini in una scuola.

Un membro del gruppo dei ribelli ha confermato che non ci sono ancora ospedali attivi, dopo che nella serata di sabato 19 novembre l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha riferito che i bombardamenti li avevano messi fuori uso.

Da quando sono ripresi i bombardamenti su Aleppo, martedì 15 novembre, centinaia di persone sono state uccise negli attacchi congiunti del governo e dei suoi alleati per reprimere la resistenza dei ribelli.

La Russia, alleata del regime di Damasco, aveva interrotto nelle ultime tre settimane i bombardamenti per permettere ai civili rimasti intrappolati nei quartieri di Aleppo controllati dai ribelli e assediati dalle forze governative di abbandonare la città. L’inizio delle nuove operazioni militari, però, fa temere che il governo si stia preparando a una grande offensiva contro la parte orientale della città.

Aleppo è diventata uno dei campi di battaglia principali nella guerra civile che da oltre cinque anni insanguina la Siria e contrappone da un lato il presidente siriano Bashar al-Assad e i suoi alleati, Russia, Iran e milizie sciite inclusa la libanese Hezbollah, e dall’altro i gruppi ribelli sunniti sostenuti dall’Arabia Saudita, dalla Turchia, dalle monarchie del Golfo e dagli Stati Uniti.

—Leggi anche: ALEPPO EST E ALEPPO OVEST: ECCO COME VIVE CHI HA DECISO DI RESTARE

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