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Vuelta Espana 2023: farsa catalana con cambio della guardia azzurro

Immagine di copertina

Il danese Andreas Kron (Lotto Dstny) ha vinto la seconda tappa della 78ma Vuelta a Espana, una frazione ondulata di 181 chilometri da Mataro a Barcellona. Lo scandinavo è giunto solitario al traguardo, posto accanto al Camp Nou, lo stadio del club blaugrana, al termine della discesa del Montjuic. Alla piazza d’onore, staccato di sette secondi, si è classificato l’australiano Kaden Groves (Alpecin Deceuninck) che ha preceduto l’italiano Andrea Vendrame (AG2R Citroen). Cambia la classifica generale, basata non sui tempi registrati all’arrivo bensì sui passaggi ai meno 9.000 metri, ossia all’inizio della salita conclusiva. Questo fatto insolito è frutto della decisione della direzione corsa che, causa le condizioni metereologiche avverse, ha ritenuto opportuno neutralizzare le fasi finali della gara. Tutto ciò ha portato in maglia roja Andrea Piccolo (EF Education Easy Post). Il 22enne di Magenta, considerato dagli addetti ai lavori il miglior prospetto italiano per le corse di tre settimane per gli anni a venire, ha così beneficiato d’una situazione improbabile, anche se gli va riconosciuto il merito d’aver avuto il coraggio, al suo esordio in un grande giro, d’andare all’attacco, inserendosi in una fuga da lontano. Ora, in classifica, il lombardo può vantare un margine di 11” sul compagno d’avventura odierno, lo spagnolo Javier Romo (Astana Qazaqstan).

S&D

Il travagliato inizio della Vuelta 2023, già segnato dalla cronosquadre inaugurale disputata sotto il diluvio, veniva consolidato dal maltempo incessante che costringeva gli organizzatori alla sopracitato taglio della parte finale. In partenza da Matarò, prendeva corpo una fuga di cinque corridori: gli italiani Andrea Piccolo e Matteo Sobrero (Team Jayco Alula), gli spagnoli Javier Romo e Joel Nicolau (Caja Rural Seguros) e l’olandese Jetse Bol (Burgos-BH). Il quintetto guadagnava quasi tre minuti di vantaggio sul gruppo dopo 40 chilometri di corsa. Il margine scendeva a due a metà corsa mentre nel plotone restava attardato da un incidente meccanico il vincitore dell’ultima Vuelta, Remco Evenepoel (Soudal Quick Step). Intanto, davanti, Sobrero faceva il pieno ai GPM, guadagnandosi il diritto a vestire domani la maglia a pois di leader degli scalatori.

Il ritorno della pioggia rallentava l’inseguimento del gruppo, dando inizio a una serie di cadute. Tra queste ce n’erano anche d’illustri quali quelle dei duellanti dell’ultimi Giro d’Italia, Primoz Roglic (Jumbo Visma) e Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), entrambi finiti a terra per fortunata senza gravi conseguenze. Questi capitomboli inducevano Jumbo Visma e UAE Team Emirates a improvvisare uno sciopero in corsa con conseguente calo nell’andatura della caccia ai fuggitivi, ben felici di quanto stava accadendo alle loro spalle. Così, pur perdendo per strada Bol, Nicolau e Sobrero, Piccolo e Romo conservavano due minuti ai meno 40 dal traguardo, a tutti gli effetti meno 31. Una nuova caduta, ai meno 25, vedeva coinvolti il capitano della BahrainVictorious, Santiago Buitrago, e la maglia roja Lorenzo Milesi che così salutava il simbolo del comando.

Piccolo e Romo continuavano in pieno accordo riuscendo così a conservare un vantaggio di 17” al passaggio dei meno nove al traguardo, sufficienti a proiettarli in testa alla graduatoria. Quasi tutto il gruppo si rialzava a questo punto, esclusi una trentina di corridori che si giocavano il successo di giornata. Kron partiva a pochi metri dallo scollinamento guadagnando un vantaggio sufficiente per arrivare solo all’arrivo con lo sguardo rivolto all’alto in memoria del compagno di squadra Tijl De Decker, scomparso mercoledì scorso in allenamento.

Domani si correrà la terza tappa che potrebbe dare un primo volto alla classifica. Si pedalerà per 159 chilometri da Súria fino al Arinsal nel principato di Andorra. Le difficoltà saranno concentrate negli ultimi 30 chilometri con il passaggio sul Coll d’Ordino ai meno 21 dall’arrivo cui seguirà, dopo una lunga e ripida discesa, l’ascesa finale dell’Arinsal dove sarà posto il traguardo finale.

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