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Vuelta Espana 2023: otto corridori per una Roja

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Vuelta Espana 2023: otto corridori per una Roja

Lo sloveno Primoz Roglic (Jumbo Visma) ha vinto l’ottava tappa della 78ma Vuelta a Espana, l’impegnativa frazione, con ben 3.500 metri di dislivello, che ha portato i corridori da Denia a Xorret de Catì attraverso 165 chilometri, completamente privi di pianura. Il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia ha preceduto il campione del Belgio Remco Evenepoel (Soudal Quickstep) con la maglia bianca, lo spagnolo Juan Ayuso (UAE Team Emirates), terzo. Staccati di 2” sono arrivati gli altri componenti l’azione decisiva di giornata: nell’ordine, l’iberico Enric Mas (Team Movistar), il vincitore del Tour de France, il danese Jonas Vingegaard (Jumbo Visma), il portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates), lo statunitense Sepp Kuss (Jumbo Visma) e l’altro spagnolo Marc Soler (UAE Team Emirates). Il giovane francese Lenny Martinez (Groupama FDJ), partito in maglia roja da Denia, ha accusato al traguardo un distacco di 1’10”. Comincia a prendere connotati più definiti la classifica generale dove sale in prima posizione Kuss. Il corridore di Durango può vantare un margine di 43” su Soler con Martinez che è sceso al terzo posto distanziato d’un minuto. Dopo il duo Baharain Victorious, composto da Wouter Poels, quarto a 2’05”, e Mikel Landa, quinto a 2’29”, seguono gli altri protagonisti odierni, racchiusi nello spazio di 21 secondi tra la sesta posizione di Evenepoel a 2’31” e la decima di Ayuso a 2’52”.

S&D

La lettura d’ordine arrivo e classifica spiega in modo chiaro come la Vuelta di quest’anno sia essenzialmente una lotta tra le due grandi potenze del ciclismo mondiale: Jumbo Visma e UAE Team Emirates. Evenepoel, Mas e altri avranno vita dura a inserirsi in questo scontro titanico in cui sempre più i corridori saranno utilizzati a mo’ dei pezzi degli scacchi. Questa situazione, con la Jumbo soprattutto che oggi ha voluto tenere chiusa la corsa, ha impedito che andasse in porto la fuga di giornata. Una serie di rovesciamenti continui, infatti, aveva portato un quartetto ben assortito al comando: il ragusano Damiano Caruso (Bahrain Victorious), gli spagnoli Cristian Rodriguez (Arkea Samsic) e Oier Lazkano (Team Movistar) e il campione del mondo di Firenze 2013, il portoghese Alberto Rui Costa (Intermarché Circus Wanty). Con quasi tre minuti di vantaggio ai meno 30 dal traguardo, in circostanze normali, era presumibile che uno di questi battistrada portasse a casa la vittoria. L’azione frenetica della Jumbo, tuttavia, riduceva drasticamente il margine dei fuggitivi che venivano assorbiti ai meno sette dall’arrivo all’imbocco dello Xorret de Catì, una micidiale rampa di garage di quattro chilometri con pendenza media all’11% e punta massima al 22%. Era Evenepoel, a sorpresa, che a inizio salita prendeva l’iniziativa. Il ritmo scandito da Remco metteva in difficoltà la maglia roja Martinez che, pur staccandosi, non andava alla deriva. A metà ascesa, 5.000 metri dal traguardo, partiva Kuss. Si formava così il drappello di otto corridori che si sarebbero poi giocati la vittoria di giornata con Roglic che, dopo un’appassionante testa a testa, prevaleva su Remco.

Domani andrà in scena la nona tappa, sulla falsariga di quella odierna, seppur leggermente meno dura. Si pedalerà da Cartagena per 185 chilometri fino in vetta al Collado de la Cruz de Caravaca. Dopo una fase iniziale non troppo impegnativa, i corridori affronteranno il Puerto Casas de la Marina la Perdiz, superato il quale saranno confrontati con 100 chilometri di saliscendi continui fino all’ascesa finale, l’Alto Caravaca da la Cruz, decisamente più abbordabile dello strappo conclusivo odierno.

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