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Abusi nella ginnastica, l’allenatrice Maccarani: “Io non ho mai maltrattato nessuno, il nostro è un modello vincente”

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Emanuela Maccarani è già stata sospesa dal suo incarico di direttrice tecnica della Nazionale di ginnastica ritmica, insieme alla sua collaboratrice Olga Tishina è indagata dalla Procura di Monza per le presunte violenze psicologiche nei confronti delle giovani atlete dell’Accademia internazionale di Desio, in Brianza.

S&D

Nina Corradini, Anna Basta e Giulia Galtarossa sono soltanto alcune delle atlete di punta che hanno acceso i riflettori sugli abusi ai quali vengono sottoposte le giovani ginnaste, in particolare sul loro peso. “Non trovo un senso ma capisco che c’è una nuova sensibilità verso body shaming, bullismo, abusi, violenza verbale. E c’è chi ha ritenuto di farci un investimento. Con i social, poi, viaggia tutto velocissimo”, dice oggi Maccarani in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

“Chi mi conosce sa chi sono”, ammonisce, e mette in guardia da una “regia mediatica” dietro gli attacchi. Su Basta, l’allenatrice Maccarani sostiene che “Anna se n’è andata a maggio 2020, nessuno si era accorto del suo disagio. Il problema non erano i chili, era la tecnica. Le Olimpiadi si fanno in 5 e lei era la sesta. Le ho detto: vai a casa, centrati, ci risentiamo. È sparita. Ma non è il fallimento di nessuno. Anna non voleva più la ginnastica e si è portata dietro il conflitto in famiglia. Le serviva un alibi: non essere stata capita”.

Maccarani ha descritto anche il rito del peso delle atlete, spesso corredato da insulti per chi faceva registrare qualche chilo in più: “Non è mai esistito un rito collettivo, lo facevano le mie assistenti tutte le mattine, certo non io. Le ragazze si cambiavano in spogliatoio e si pesavano prima di indossare la divisa. Se fosse successo qualcosa di sbagliato, sarei venuta a saperlo. Nel 2011 ho allontanato un’allenatrice che stava troppo addosso alle ginnaste”.

Se verrà cacciata definitivamente, chiederà spiegazioni: “C’è una scuola, c’è un metodo, vinciamo da vent’anni. Non è per niente banale. Se le emozioni le tiri fuori, le provi. Io non ho mai maltrattato nessuno. La ritmica è uno stato d’animo. Le ginnaste azzurre sono belle, leggiadre, armoniose. Impossibile fingere”.

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