Sanremo 2024, le pagelle della seconda serata del Festival

Sanremo 2024, le pagelle della seconda serata del Festival

Seconda serata del Festival di Sanremo 2024. Questa sera abbiamo riascoltato 15 tra le canzoni in gara, con gli altri cantanti sul palco per annunciare i loro colleghi. Alla conduzione Amadeus affiancato dalla co-conduttrice Giorgia. Riuscita l’idea originale di far presentare gli artisti ai 15 cantanti che non sono in gara. Di seguito tutti i voti di TPI ai concorrenti, ospiti, conduttori e personaggi di oggi.

Giorgia 10 – La voce di Giorgia è perfezione, classe, uno strumento di precisione. Trent’anni di “E poi” e non sentirli: standing ovation. Un’artista che è eleganza, ironia, spigliatezza e completa padronanza del palco, anche nel ruolo di co-conduttrice. In stato di grazia, brilla di luce propria.

Giovanni Allevi 10 – Semplicemente grazie. Uno dei momenti più intensi della storia del Festival.

Fred De Palma 5,5 – Al secondo ascolto migliora, anche perché all’una di notte non c’era grande lucidità per apprezzare. Un urban pop con un discreto ritornello. La sensazione è sempre quella di vederlo un po’ orfano e spento, senza le sue sonorità da tormentone estivo, e senza l’accompagnamento di Ana Mena o Baby K.

Nek e Renga 5 – Il classico pezzo sanremese che ci saremmo aspettati alla vigilia da questa accoppiata. Niente di nuovo all’orizzonte. Loro comunque se la godono, sono due istituzioni della musica leggera italiana e del Festival, e questo ci basta.

Alfa 6 – Il ritornello è martellante e resta in testa: “Tu non guardare indietro mai e vai, uh uh”, con tanto di fischiatina e mano che batte sul cuore. Ricorda un po’ Ed Sheeran, un po’ “Run” dei OneRepublic. Canzone pensata proprio per creare l’effetto tormentone. Lui ha una faccia da bravo ragazzo e quindi glielo perdoniamo.

Dargen D’Amico 7 – Il testo più politico del Festival, su una melodia in cassa dritta che potrebbe distogliere dal senso profondo delle parole. Il dramma dei migranti e della guerra, la sofferenza dei più piccoli. Pezzo che spiazza e cresce con gli ascolti. Nella prima serata l’appello al cessate il fuoco, oggi specifica: “Ho fatto tante cazzate nella mia vita ma non ho mai pensato di avvicinarmi alla politica. Ero semplicemente guidato dall’amore”. Non vincerà, ma quel “sta arrivando, sta arrivando l’onda alta” ci rimbomba già nelle orecchie, e nel cuore.

Il Volo 7 – Titolare una canzone “Capolavoro” poteva apparire un eccesso di autostima. Portano sul palco dell’Ariston la bella melodia italica, che tanto ci invidiano all’estero, pur cercando di svecchiarsi e di sperimentare sonorità diverse. Voci come sempre impeccabili e possenti che si fondono alla perfezione.

Gazzelle 7,5 – In un Sanremo tutto dance e tormentoni, il cantautore romano ci regala un pezzo intenso: più lo riascoltiamo, più lascia il segno. Una ballad romantica che gli sta perfettamente addosso, in pieno stile Gazzelle, come l’immancabile felpa e gli occhiali scuri.

Emma 6,5 – Una nuova Emma, bellissima, elegante, più sciolta e contemporanea anche nel modo di cantare. Beat e la solita attitudine sicura sul palco. La canzone non ci convince fino in fondo. Non la vediamo tra i favoriti, ma apprezziamo lo sforzo per presentarsi in una veste diversa e comunque centrata.

Mahmood 8,5 – Performance come sempre impeccabile. Sa giocare con le telecamere e riempire il palco. Non ne sbaglia una. Canta meglio della prima sera, forse meno teso. Personalmente una delle canzoni che ho riascoltato di più, e i numeri degli stream parlano chiaro. Modernissima. Un po’ “Soldi” 2.0, racconta tanto di sé e della sua adolescenza: “Mi hanno fatto bene le offese, quando fuori dalle medie le ho prese e ho pianto, dicevi ritornatene al tuo paese. Lo sai che non porto rancore, anche se papà mi richiederà di cambiare cognome”.

BigMama 7 – Un brano che può diventare virale per la sua musicalità e che ha un testo ancora più importante: “È facile distruggere i più fragili. Colpire e poi affondare chi è solo”. E, lasciando il palco, aggiunge: “Volevo dire una cosa alla comunità queer: amatevi liberamente, dovete farlo”. Iconica e autentica.

The Kolors 6,5 – Come sanno fare loro i tormentoni… Sa troppo di costruito a tavolino, spopolerà su TikTok, ma ha un inciso che ormai ci è entrato nelle viscere: “Un ragazzo incontra una ragazza…”.

Geolier 7,5 – Funziona, nonostante le polemiche per l’uso del napoletano. Una lingua che spopola sempre più tra i giovani e in vari contesti, dalle serie tv alle canzoni, prestandosi ottimamente nel racconto dell’amore, come in questo caso. Boppone urban molto romantico e orecchiabile. Primo posto di questa sera nella classifica dettata dalle radio e dal televoto.

Loredana Bertè 9 – L’Ariston impazzisce. Lei appare molto più sicura e centrata rispetto alla prima sera, quando un po’ di emozione di troppo l’aveva fatta a tratti traballare vocalmente. Leggenda.

Annalisa 8,5 – Da subito è la canzone più streammata su tutte le piattaforme. Il teatro apprezza e la celebra con un sentito e caloroso applauso. Impeccabile, non sbaglia una nota. Vive il suo momento di gloria: lo sa e non fa nulla per nasconderlo. Anche in questo caso un ritornello, con quel “quando quando quando”, che trapana le sinapsi del cervello come un bulldozer. Il podio, quanto meno, sembra ormai scontato.

Irama 7 – Un altro che quando viene dalle parti di Sanremo non sbaglia un colpo. Forse passato un po’ in sordina dopo la prima esibizione, canta ancora meglio e convince. Secondo nella top five di questa sera, potrà essere una sorpresa nelle parti alte della classifica finale.

Clara 6,5 – Performance sicura, il pezzo funziona ed è particolarmente radiofonico. Un giovane diamante che sta imparando a sgrezzarsi.