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Concerto Primo Maggio, Ambra: “Non siamo qui per salvare il mondo, ma neanche per portare solo slogan”

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“Non siamo qui per salvare il mondo, ma neanche per portare solo slogan”. Queste le parole di Ambra Angiolini alla vigilia del suo sesto concertone del Primo maggio a Roma da conduttrice, quest’anno affiancata da Biggio. “Per questo abbiamo tolto le presentazioni dei cantanti, per dare loro la possibilità di dire qualcosa, anche di personale”, ha aggiunto.

“Ci lamentiamo del fatto che i Guccini e i De Gregori non ci siano più, ma in realtà – ha sottolineato l’attrice – questi ragazzi hanno una poetica diversa. Dobbiamo solo cambiare prospettiva di ascolto e leggere cosa dicono davvero, dare loro la possibilità di dire cosa hanno a cuore”.

Gli artisti porteranno così sul palco le loro proposte di integrazione alla Costituzione, che compie 75 anni e sarà il fulcro dell’evento insieme con i temi del lavoro. “Tanti hanno parlato di salute mentale: per fortuna nessuno di loro si vergogna di dichiarare un disagio, figlio della nostra sensazione, per fortuna sembrano andare oltre questo aspetto, lo vedrete e lo ascolterete. Alcuni affrontano il tema del tempo, dell’età giusta, di potere avere semplicemente l’età che si ha. Scoprirete un mondo di ragazzi che hanno idee precise. Il Primo maggio vuole essere diverso dalle tribune politiche: parliamo, confrontiamoci, diciamo cose che magari non piacciono a tutti, ma arrivano dalla volontà di costruire qualcosa insieme”.

Sul palco “non ci sarà repressione, né frustrazione, ma mani tese, proposte da fare”, “pochi speech e piccoli, grandi frecce da lanciare: nessuno viene qui – ha sottolineato Ambra – per provocare e basta, la provocazione fa parte di un mondo che dovrebbe sistemare le cose ma non le sistema, molte volte ha a che fare con la sensazione che ci si debba incazzare, ma poi il rumore copre la soluzione e ci si dimentica di chiederla”.

Per questo la conduttrice si è detta “particolarmente felice di essere una partecipante come gli altri e di poter ascoltare tutto quello che c’è da dire: la memoria la abbiamo per la Costituzione, ma abbiamo anche il futuro davanti e per la prima volta avrete la sensazione che qualcuno lo stia abitando davvero”.

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