Natalie Portman: “Da bambina sono stata profondamente sessualizzata sul set”

"C’è un’immagine pubblica di me che è diversa da quella che sono": l'attrice si racconta in un'intervista alla rivista "Interview"
Intervistata sulla rivista Interview insieme alla collega Jenna Ortega, l’attrice Natalie Portman ha ripercorso la sua carriera, parlando delle conseguenze di essere diventata una star di livello globale sin da giovanissima. “Ne ho già parlato tempo fa – ha dichiarato l’interprete – di come, da bambina, fossi profondamente sessualizzata, cosa che credo accada a molte ragazze sullo schermo. Mi ha spaventata molto. Ovviamente la sessualità è una parte fondamentale dell’essere una bambina, ma volevo che fosse dentro di me, non rivolta verso di me”. Natalia Portman lo chiama il suo periodo “Lolita”: “In ogni fase della mia carriera ce n’era uno diversa in cui pensavo, ‘Oh, devo evitarlo’. Ovviamente c’è stata una lunga fase da Lolita. Poi c’è stata la lunga fase da ‘ragazza che aiuta il ragazzo a realizzare le sue emozioni’, durata circa un decennio”.
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Già lo scorso anno, in una puntata del podcast Smartless, Natalie Portman aveva rivelato di aver imparato sin da giovanissima ad assumere un atteggiamento da dura sui set per evitare di essere sessualizzata: “Quel tipo di proiezione di serietà in un certo senso mi proteggeva, era quasi un segnale d’allarme”. L’attrice, oggi 43enne, ha esordito nel mondo del cinema all’età di 11 nella pellicola Léon, diretta dal regista francese Luc Besson.