Patty Pravo: “Sto con un ragazzo di 35 anni. Chirurgia estetica? Solo qualche punturina”
Si racconta, come di consueto, senza filtri, Patty Pravo, autentica icona e regina della musica italiana, in un’intervista al Corriere della Sera. A cominciare dalla sua infanzia, cresciuta con la nonna perché sua madre non poteva occuparsi di lei. “Oggi la sua malattia avrebbe un nome: depressione post partum. All’epoca, per la gente, semplicemente non era in grado di crescermi. Il fatto di non avere una famiglia tradizionale ha eliminato le classiche preoccupazioni borghesi. Solo più avanti, con l’arrivo del successo, è stato un male non avere una famiglia in grado di consigliarmi…”.
Per tutti sarà sempre la ragazza del Piper. “Ci sono arrivata a 15 anni per caso. Indossavo una camicetta e un paio di pantaloni a vita bassa, mi sono messa a ballare. Esiste una registrazione negli archivi Rai che mostra quella serata, c’erano Renzo Arbore, Gianni Boncompagni. Si è avvicinato il patron Alberigo Crocetta e mi ha chiesto se sapevo cantare oltre che ballare. Gli ho voltato le spalle e ho proseguito a ballare. Il giorno dopo mi ha chiamata: avevo un contratto con la Rca. È nata così Patty Pravo”, spiega al Corriere.
Come è nato uno dei suoi grandi successi, Ragazzo triste? Merito di Gianni Boncompagni. “Gli dissi: ma perché dobbiamo cantare la tristezza, noi siamo felici! Lui mi rispose: “Vedrai avrà successo”. Aveva ragione, con quel testo parlavamo ai giovani. La Rai l’ha censurata, ma l’ha trasmessa il Vaticano”. Tra i suoi grandi amori anche Riccardo Fogli, che per lei lasciò i Pooh. “Ma prima e dopo di lui ho avuto altri due amori: ho fatto il giro del mondo e quando sono rientrata a Roma ho sposato Franco Baldieri, un antiquario. Indossavo il pigiama e una pelliccetta. Poi mi sono invaghita del bassista Paul Martinez: ci siamo sposati ma poi l’ho lasciato per un altro musicista, Jack Johnson”.
Nessun rimpianto per non aver avuto dei figli: “Con Gordon a un certo punto ci avevamo pensato, eravamo in Giappone. Gli ho detto: potremmo attaccare la culla alla batteria, così mentre muovi il pedale il bambino dorme. Sarebbe stata una idiozia. Non ho più avuto voglia di maternità: si può vivere senza figli”. Oggi al suo fianco c’è Simone Folco. Un ragazzo di 35 anni più giovane di lei. “È da 13 anni che mi è accanto, quando ci siamo conosciuti era un ragazzino: gli abiti che uso in scena li fa lui, ha talento. Quando ho visto le sue creazioni gli ho detto: domani ti aspetto alle 16 da me”.
La chirurgia estetica? Dice di non averci mai fatto ricorso. “È la verità: faccio al massimo le iniezioncine, ma il lifting no: ci vogliono due mesi per riprendersi, non ho tempo di stare tutto questo tempo fasciata”. E le droghe? “Le droghe tutte, tranne la cocaina”.